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Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male

di Lord Holy
8 stelle

Eccentrico, atipico ma accattivante. Non sapevo fosse tratto dall'omonimo libro che racconta fatti veramente accaduti, Midnight in the Garden of Good and Evil di John Berendt (che è anche il protagonista, rinominato John Kelso per il film).

Tutta la vicenda ruota attorno al caso del ricco Jim Williams e dello scapestrato Danny Hansford (anche questo nome viene cambiato, diventa Billy Hanson). Ad essere memorabili sono però molti tra i diversi abitanti di Savannah, ognuno caratterizzato da una sua peculiarità. Basti pensare, su tutti, alla "sacerdotessa" voodoo Minerva, che buca letteralmente lo schermo con la sua presenza. Quando entra in scena lei, gli altri finiscono per essere semplicemente delle ombre. Sua è inoltre una delle migliori battute tra le più divertenti del film (accade una Domenica, ma non voglio rivelare di più per non rovinarla dal suo contesto). Da notare il coinvolgimento di alcuni che davvero vivevano in quel luogo, ad impersonare proprio se stessi: Emma Kelly (è quella signora impostata che suona il pianoforte), The Lady Chablis (drag queen, centrale nei siparietti più spassosi) e persino il cane bulldog (che in realtà interpreta quello che era suo padre).

L'unico difetto è forse un ritmo non proprio quel che si dice ottimamente sostenuto. Tuttavia l'ambiguità dei tratti da genere giallo, le tematiche serie ed impegnate affrontate con franca sobrietà e il talentuoso ritratto di una città dalle mille sfaccettature dovrebbero essere sufficienti a mantenere viva l'attenzione. Consiglio di resistere all'eventuale disagio iniziale per gli eccessi surreali di quegli abitanti (i nostri vicini sembreranno noiosi al confronto, parafrasando l'ammissione del giornalista alla vista dei cittadini di Savannah), perché il film merita e difficilmente potrebbe deludere, a mio avviso.

Sulla trama

La vera forza e pregio è nei personaggi, unico motore che evita il tracollo di una narrazione che altrimenti sarebbe potuta apparire stanca e procrastinata. Sorvolando sulla risoluzione del caso (altrimenti perché attendere le due ore e venti minuti di durata), il finale ha comunque quel sapore folgorante e ineluttabile riscontrato in altri film di Eastwood.

Sulla colonna sonora

Buon accompagnamento, ma dubito che potrebbe avere la medesima efficacia anche ascoltata da sola. Nulla di eccezionale.

Cosa cambierei

Riflettendoci bene, in effetti non sono poi tanto sicuro che accorciarne la durata avrebbe giovato.

Su Clint Eastwood

Credo vi si possa riconoscere un test sperimentale, propedeutico alle sue future opere dai temi importanti. Buono e riuscito come primo tentativo.

Su John Cusack

Mi ha convinto come John Kelso, il necessario punto di vista esterno e razionale, per evitare lo smarrimento.

Su Kevin Spacey

Ricercato ed enigmatico dandy, come richiesto dal copione. Ottima interpretazione.

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