Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un film girato senza ispirazione; più che un offrirci un "Via col vento alla mescalina", ci porge lo stanco ritratto di un "Old Dixieland" privo di vita e dai colori smorti, una sorta di mummia polverosa che si è imbellettata per l'occasione. L'"occasione" è un delitto che di scandaloso ha solo il prolisso squallore della fase processuale, la quale, dopo una piatta introduzione a base di cocktail party e anticaglie, concilia definitivamente il sonno dello spettatore. Eastwood vorrebbe spacciare per guizzi di vivacità quelle che, in realtà, sono solo deprimenti bizzarrie da età senile, in un quadro generale rinunciatario, in cui mancano la luce delle idee e la forza dell'iniziativa. Lo stesso protagonista, interpretato in maniera svogliata da John Cusack, più che un personaggio della storia, sembra una sorta di cursore, un puntatore che si sposta da una scena all'altra solo per segnare il percorso di lettura: una presenza inutile, che dello scrittore e del giornalista ha soltanto la denominazione. In questo film, dal titolo pretenzioso e assai poco calzante, si salva solo la figura del travestito Frank, per quella sua femminilità coriacea ed attempata, eppure resa intrigante da un'affilata punta di malizia.
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