Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Van Sant finalmente assoggettato alle logiche commerciali hollywoodiane?In questo caso si resta col dilemma,del resto l'indubbio successo commerciale di questo film sta a dimostrarlo.Ma la mano del regista si sente,eccome se si sente,anche se a sprazzi.Will Hunting è una favola dal finale sospeso,una storia di riscatto da una vita di prevaricazioni subite è la storia di un talento matematico in erba,diseducato,che mal si assoggetta alle leggi degl altri uomini.E'la storia di un gruppo di amici capaci di condividere tutto,ma proprio tutto.E'un confronto continuo tra uno psicoterapeuta alla ricerca di un figlio(e nel frattempo si accorge di quanto ancora non abbia saputo elaborare la perdita della moglie) e un ragazzo di 21 anni alla ricerca di un padre vero,non di uno che lo riempia di botte da mattino a sera.Infine è una storia d'amore infarcita di paure e insicurezze ma che ,nonostante tutto,impone nuove scelte di vita.WIll Hunting,scritto da Matt Damon e da Ben Affleck è un film meno semplice di quello che può apparire a prima vista,sembra un Dead Poets'Society in cui l'insegnante è invecchiato e progressivamente disilluso,un film dominato dal complesso d'Edipo perchè se è vero che il personaggio dello psicanalista funge quasi da padre putativo ,la storia d'amore con la bella studentessa può equivalere a un percorso di crescita assistita da una figura simil materna.Van Sant appiattisce il suo stile nei confronti aspri tra Will e i suoi mentori mentre la sua mano emerge decisa nel tratteggiare il gruppo di amici e l'inquietudine del vuoto pneumatico che li attraversa.Anche se è un film che parzialmente assoggettato a logiche hollywoodiane ha sempre qel quid di eversività che caratterizza molo bel cinema di Van Sant....
la sua mano emerge a sprazzi ma in modo deciso
buona prova
bravo in un bel personaggio
bravo,personaggio molto bello
non male
molto meno quarto di bue del solito.Anzi quasi bravo...
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