Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Patetica fino all'inverosimile, la fiaba del bambino prodigio sfortunato che trova riscatto nel proprio talento sa quantomeno di già sentito. Qui si salvano alcune battute di spirito e dialoghi interessanti di vita vissuta, fra gli amici al bar; tutto il resto è un gigantesco déja vu senza alcuna pietà per lo spettatore, esterrefatto dalla banalità della trama e dal finale, ampiamente prevedibile ed assolutamente inutile. Un film come tantissimi altri, condito da quei pietosi intenti moralistici che fanno tanto 'made in Usa'.
Will Hunting cresce fra abusi, piccola delinquenza e riformatorio: a 20 anni fa il bidello all'università e risolve problemi alla cui soluzione non arrivano gli studenti. E' un fenomeno della matematica e viene segnalato ad un professore e ad uno psicologo, che cercano di tirare fuori da lui il suo lato geniale. Convinto a suon di parole, scapperà verso una nuova vita dall'altra parte degli Stati Uniti, al fianco di una ragazza che lo ama.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta