La città di Boston è terrorizzata da un maniaco sessuale che strangola in prevalenza donne anziane e sole. Su mandato del procuratore generale, John Bottomly assume la direzione delle indagini, che, però, non approdano a nulla. In seguito a una mossa falsa, finalmente il presunto assassino finisce nelle mani della polizia, che pur non avendo prove certe, ha ragione di ritenerlo responsabile dei delitti. Si scopre che l'uomo, Albert De Salvo, soffre di sdoppiamento della personalità ed è convinto di essere innocente, perché non si ricorda di quello che ha fatto.
Note
Fleischer filma con assoluto realismo la sua storia impressionante, realizzando un film innovativo e appassionante. Davvero buona la prova di Tony Curtis in contro-ruolo.
E' un bel thriller poliziesco,con una bella interpretazione di Curtis.Per i tempi alcuni temi trattati erano abbastanza arditi.Forse la durata poteva essere piu' limitata,perche' l'ultima mezzora scorre lenta.
quasi una versione anni '60 di "M", interessante anche per l'interpretazione di Tony Curtis, impegnato in un ruolo diverso da quelli cui abitualmente si prestava
Nella Boston dei primi anni ’60 un serial killer sta mietendo vittime a ripetizione. La scia di sangue si fermerà solo dopo la dodicesima donna trovata strangolata. Intanto in città è scoppiato il panico e la polizia non sa bene più che pesci pigliare. Se qualcuno crede di trovarsi di fronte ad un classico thriller, si sbaglia di grosso! Fleischer mischia… leggi tutto
Tratto da un fatto di cronaca, Lo strangolatore di Boston in parte si adegua a quella nuova tendenza del cinema americano di fine anni 60 di voler trarre dalla strada la sua ispirazione, per mettere in luce gli aspetti più oscuri della società, ma che in fondo contiene anche diversi elementi che una lettura morale confinerebbe verso un cinema ancora molto orientato al classico. Il… leggi tutto
Oddio questo film sarà anche stato innovativo per l'epoca, con le sue sequenze multiple sullo schermo, con due grandi attori come Fonda e Curtis (ovviamente bravi nei rispettivi ruoli) ma è veramente una palla colossale rivisto oggi...lento da paura, con dei dialoghi e delle situazioni che rasentano il ridicolo soprattutto nella prima ora, quando i poliziotti scoprono e commentano… leggi tutto
Oddio questo film sarà anche stato innovativo per l'epoca, con le sue sequenze multiple sullo schermo, con due grandi attori come Fonda e Curtis (ovviamente bravi nei rispettivi ruoli) ma è veramente una palla colossale rivisto oggi...lento da paura, con dei dialoghi e delle situazioni che rasentano il ridicolo soprattutto nella prima ora, quando i poliziotti scoprono e commentano…
Nei primi anni ’60, a Boston, un serial killer fa strage di donne sole penetrando nei loro appartamenti con una scusa. Il film è ispirato alla vera storia di Albert DeSalvo, pur prendendosi qualche libertà. Solida e godibile la prima parte, dove si assiste al terrore seminato da un uomo senza volto e alle indagini nei sordidi ambienti frequentati da guardoni, maniaci e…
Uno dei film più interessanti di Fleischer, non troppo innovativo perchè non particolarmente efferato ma comunque in anticipo sui tempi almeno per lo scavo psicologico sul protagonista che è un maniaco ignaro di esserlo a causa di un bipolarismo estremo che lo pone nella condizione di trasformarsi in strangolatore dissociandosi dal mite idraulico…
Eroi dall'anima sporca, criminali dal cuore tenero, perdenti nati, pessimi soggetti e tutti coloro che si distinguono dall'eroe classico, puro, virtuoso e pieno di qualità.
Tratto da un fatto di cronaca, Lo strangolatore di Boston in parte si adegua a quella nuova tendenza del cinema americano di fine anni 60 di voler trarre dalla strada la sua ispirazione, per mettere in luce gli aspetti più oscuri della società, ma che in fondo contiene anche diversi elementi che una lettura morale confinerebbe verso un cinema ancora molto orientato al classico. Il…
Mentre la campagna elettorale si infiamma 2 film sulla politica (italiana e americana). Poi il più brutto film di Robert Altman, un ruolo inconsueto per Tony Curtis, Cezanne visto da due maestri del cinema…
La solitudine dell’uomo quando conquista la sua ambigua sedentarietà e trova la sua gabbia confortevole,ovvero un luogo sempre in ombra al cui riparo può diventare ossessione,si fortifica quando avvista e attira una mente talmente fragile,poco coltivata e vulnerabile da diventare criminale,forse perché mai allenata a riconoscere e non varcare la linea di…
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Commenti (5) vedi tutti
Un film da riscoprire.
commento di Andre1911E' un bel thriller poliziesco,con una bella interpretazione di Curtis.Per i tempi alcuni temi trattati erano abbastanza arditi.Forse la durata poteva essere piu' limitata,perche' l'ultima mezzora scorre lenta.
commento di ezioFilm che non impressiona e annoia.
commento di wang yuEfficace e nel suo genere fondamentale, con un Curtis che non t'aspetti e un'attenta cura del versante psicologico del killer.
commento di moviemanquasi una versione anni '60 di "M", interessante anche per l'interpretazione di Tony Curtis, impegnato in un ruolo diverso da quelli cui abitualmente si prestava
commento di bocchan