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Resistance - La voce del silenzio

Regia di Jonathan Jakubowicz

Con Jesse Eisenberg, Ed Harris, Edgar Ramirez, Clémence Poésy, Matthias Schweighöfer, Alicia von Rittberg, Bella Ramsey, Géza Röhrig... Vedi cast completo

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Trama

Durante la Seconda guerra mondiale, nella Francia occupata dai nazisti, il giovane attore ebreo Marcel Mangel è testimone delle atrocità commesse ai danni degli ebrei. Aderendo alla Resistenza francese, userà le sue abilità per salvare la vita a centinaia di bambini ebrei orfani e affinerà la sua arte prima di divenire famoso con il nome di Marcel Marceau.

Approfondimento

RESISTANCE: IL MIMO MARCEL MARCEAU E I BOY SCOUT PER RIFLETTERE SULL'ANTISEMITISMO DI OGGI

Diretto e sceneggiato da Jonathan Jakubowicz, Resistance racconta la storia di un giovane aspirante attore ebreo, destinato a divenire uno dei più famosi performer al mondo, che al culmine della Seconda guerra mondiale si unisce alla Resistenza francese per salvare i bambini orfani dai nazisti. Cresciuto nella Francia occupata, Marcel Mangel non ha alcuna intenzione di essere coinvolto dal conflitto. Attore teatrale sui vent'anni, Marcel recita spesso nei panni di Charlie Chaplin nei piccoli locali, disegnando le scenografie per le sue stesse opere e affrontando l'ostinazione del padre che vorrebbe altro da lui. Tuttavia, la sua esistenza cambia in maniera profonda quando, dopo aver assistito ad atti di atrocità, finisce con l'essere reclutato dalla Resistenza francese. Cambiando il suo nome in Marcel Marceau, il giovane attore si mette al servizio della causa e, rischiando qualsiasi cosa, aiuta - grazie alla rete creata dai boy scout ebrei di Francia - a trasportare i bambini ebrei dalla Francia in mano ai nazisti alla Svizzera. Con compassione e generosità, coniugando coraggio, immaginazione e gioco di prestigio, Marcel salverà la vita a centinaia di bambini, insegnando loro come sopravvivere alla terrificante realtà dell'Olocausto, mentre si appresterà a diventare uno dei mimi più famosi al mondo.

Con la direzione della fotografia di M.I. Littin-Menz, le scenografie di Tomas Voth, i costumi di Katharina Ost e le musiche di Angelo Milli, Resistance è il primo film dedicato all'incredibile storia del mimo Marcel Marceau, che durante la Seconda guerra mondiale mostrò un eroismo inatteso. Morto nel 2007 all'età di 84 anni, Marceau ha deliziato generazioni diverse di pubblico nel corso della sua carriera, esibendosi in tutto il mondo e apparendo in film e spettacoli televisivi (celebre rimane il cammeo in L'ultima follia di Mel Brooks). Traendo spunto dalla sua stessa storia famigliare, il regista Jonathan Jakubowicz ha voluto con Resistance tracciare il percorso di un solo uomo che, con coraggio, ha saputo cambiare un numero infinito di vite e di un gruppo di improbabili eroi che hanno rischiato ogni cosa per andare contro al regime di odio e oppressione. Ha dichiarato a tal proposito: "Sono nato a Caracas, in Venezuela, e sono partito per gli Stati Uniti nel 2006 quando il governo di Hugo Chavez ha iniziato una campagna antisemitica contro me e il mio primo film, Sequestro lampo, responsabili di portare avanti quella che ha definito la "cospirazione sionista per spodestare Hugo Chavez". Quando hanno trovato (o sarebbe meglio dire fabbricato) prove contro me e il film, non ho avuto altra scelta che andar via dal mio Paese. Per me è stato abbastanza scioccante e snervante. Lo è stato però di più per mia nonna, sopravvissuta all'Olocausto: quattrocento componenti della famiglia Jakubowicz furono uccisi dai Nazisti, il Paese che l' aveva accolta come rifugiata dopo la guerra aveva eletto un leader antisemita e lei doveva ancora una volta scappare. Da piccolo, mia nonna mi incoraggiava a tenere i documenti sempre in ordine e a portata di mano. Dovevo essere sempre pronto a correre via e a scappare. "Un ebreo non dovrebbe mai avere molti passaporti", mi diceva. Lasciando il Venezuela, ho capito il vero significato delle sue parole".

"Non avrei mai pensato di fare un film ambientato durante la Seconda guerra mondiale", ha proseguito Jakubowicz. "Si trattava di un argomento il cui solo pensiero mi generava commozione. Ho visto come tutti quanti Schindler's List, sapendo che quattro miei familiari erano presenti nella lista e furono salvati dall'operato di Oskar Schindler. La Shoah è stata troppo dolorosa per la mia famiglia da volerne scrivere. Negli ultimi anni, però, l'antisemitismo ha ripreso piede in maniera esponenziale negli Stati Uniti. I leader sia di destra sia di sinistra hanno rilasciato dichiarazioni preoccupanti sugli ebrei, in base alla loro convenienza. Esponenti di entrambi gli schieramenti ha usato il mio popolo come un pallone politico a cui dare un calcio nel lato che sentivano più conveniente per i loro obiettivi. Per la maggior parte degli ebrei americani è impensabile la possibilità di dover un giorno lasciare gli Stati Uniti. Ma, quando io ero piccolo, l'ipotesi di andar via era impensabile anche per gli ebrei venezuelani... Sebbene sia consapevole del fatto che un film non può mai cambiare la società, sento l'esigenza di usare la mia arte per fare, nel mio piccolo, la mia parte: qualora dovessi spingere alla riflessione sull'intolleranza anche una sola persona, mi sentirei realizzato".

Ha poi concluso: "Quando sono venuto a conoscenza della storia di Marcel Marceau durante la guerra, ho messo da parte ogni resistenza e ho deciso di volerne fare un film. Avevo per le mani la storia di un uomo, che ha trovato la sua arte attraverso gli atti di eroismo compiuti nella vita reale, e quella di un gruppo di giovani uomini e donne, disposti a rischiare tutto per salvare i bambini orfani: si trattava di civili che affrontarono i nazisti per salvare vite umane dalla loro follia. Si trattava di quel tipo di racconto che un mondo completamente annientato dall'egoismo doveva ascoltare. Per la maggior parte di noi, individualismo e autoconservazioni hanno la priorità sulla volontà di aiutare gli altri. Ma quello che trovo importante della storia di Marcel è come anche egli cambiò durante il conflitto: dovette infatti mettere da parte le sue ambizioni personali per fare la cosa giusta. Rinunciare ai suoi sogni per aiutare gli altri lo ricompensò nella maniera più generosa possibile, regalandogli l'essenza stessa di quell'arte che lo renderà il miglior mimo al mondo. Nonostante il tragico contesto in cui si svolge, Resistance è un film edificante. Marcel e il gruppo di boy scout salvarono le vite dei bambini sfidando l'impossibile e questo è ciò che merita di essere portato alla luce e celebrato".

Il cast

A dirigere Resistance è Jonathan Jakubowicz, regista e sceneggiatore venezuelano di origine ebrea. Ha esordito come regista nel 2005 con Sequestro lampo, un film acclamato da critica e pubblico (in Venezuela, ha incassato più di Titanic e La passione di Cristo) ma osteggiato dal governo di Chavez, che ha intentato… Vedi tutto

Commenti (4) vedi tutti

  • Non sono riuscita mai ad apprezzare il mimo Marceau, ma adesso che so la sua storia lo rivaluto. Buon film

    commento di Artemisia1593
  • Discreta pellicola sul triste operato dei nazisti a Lione, in particolare di Klaus Barbie. Peccato per qualche sequenza un po' troppo sopra le righe nell'ultima parte.

    commento di pippus
  • film biografico.. storico.. direi capolavoro se fosse meno lungo.. da vedere assolutamente.. cast e regia ottimi.. voto 8

    commento di nicelady55
  • Dalla vicenda vera del famoso mimo Marcel Marceau. Bella la ricostruzione della Francia (repubblica di Vichy) anni '40, buone le prove attoriali. 7/10

    commento di Arch_Stanton
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