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Din Don - Una parrocchia in due

Regia di Claudio Norza vedi scheda film

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La recensione su Din Don - Una parrocchia in due

di Furetto60
5 stelle

Piccola commedia degli equivoci. Caratteristi in gran forma, nel complesso fruibile.

Donato uno pseudo manager musicale, truffaldino e cialtrone, dopo aver dato buca per 95.000 euro, ad un boss locale, si trova costretto a scappare, inseguito dai suoi tirapiedi, poco inclini ad accomodamenti di sorta. Cosi usando una lettera dello zio vescovo, si presenta come viceparroco a don Dino, di Roccasecca, il quale è in piena crisi, in quanto la sua parrocchia è poco frequentata, da quando in una chiesa nuova vicina,è arrivato don Gabriele un prete adulatore, che sa trattare con i fedeli. L'arrivo di Don Donato, dunque è salutato con entusiasmo da Don Dino. Tuttavia, le prime azioni del neoprete, non sono tanto ortodosse e sembrano assestare il colpo di grazia per la chiesa di Don Dino. Donato ovviamente non sa celebrare messa, non sa confessare, non vuole dare estrema unzione e soprattutto ha un debole per le donne, in particolare per la giovane collaboratrice domestica, Cesira. Tuttavia le stranezze di don Donato, la sua mentalità aperta, se non libertina, cominciano dopo un po’ a far presa sui fedeli. Nel frattempo i suoi inseguitori non demordono e alla fine anche grazie all’involontario aiuto dell’invidioso Don Gabriele, riescono a rintracciarlo, ma durante uno show  musicale organizzato da Donato, grazie ad un geniale trucco, con la complicità dei veri “cugini di campagna” rispolverati per l’occasione, e di Don Dino, Donato riesce ancora una volta a farla franca e a defilarsi in compagnia di Cesira. Questa piccola commedia degli equivoci, non sarebbe degna di nota, se non fosse per la partecipazione di uno stuolo di caratteristi straordinari, che la impreziosiscono notevolmente, rendendola comunque un prodotto godibile.In primis Maurizio Mattioli,di grande presenza scenica, come sempre, nelle vesti stavolta del vescovo, assolutamente esilarante, poi Misticone nel ruolo del nonno che sta sempre a chiedere l’estrema unzione ,per non essere sfrattato dalla sua abitazione. Per Maurizio Battista il discorso è diverso,è un talento comico notevole, ma non sfruttato a dovere. Il film è molto semplice e sempliciotto, però è garbato e privo di volgarità

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