Che problemi ha Leo? di cosa soffre? Da cosa deriva la confusione mentale che lo riduce ad essere vivente inerte incapace di reagire agli stimoli più naturali generali da riflessi ed istinto?
L'uomo si trova ad abitare nella sua casa newyorkese, accudito da una badante, mentre la bella figlia Molly si impegna a dedicargli una giornata, accompagnandolo a diverse visite di controllo.
Mentre la giornata dedicata alle visite si trasforma in un vero e proprio incubo, sia per l'uomo, sia per la paziente ed amorevole figlia, contemporaneamente la regia c introduce nei pensieri confusi e disordinati del protagonista, catapultato in altre situazioni e dimensioni alternative, che suggeriscono la possibilità che l'uomo possa in qualche modo vivere in contemporanea le sensazioni che la sua vita avrebbe preso qualora avesse intrapreso scelte differenti da quelle della sua esistenza ufficiale.
Il tentativo della regista britannica Sally Potter, a volta geniale, a volte discontinua, di rappresentare la confusione di una mente disorientata e sballottata tra molteplici ed alternative dimensioni, si trasforma in una fiera spesso ridicola, quasi sempre imbarazzante, della smorfia e della mimica smodata e senza controllo alcuni.
Circostanza che rende nuovamente imbarazzante un attore ormai abbonato a gigioneggiare e a trasformarsi in un ricettacolo di maniera e di tic fuori misura, come appare da troppo tempo Javier Bardem, osannato e, a mio giudizio, sopravvalutato più di ogni altro suo collega.
Non dissimile appare l'interpretazione di Elle Fanning, impegnata con un certo imbarazzo e nervosismo a rendere le nevrosi di una figlia amorevole, ma anche sempre più convinta della irrecuperabilità del proprio genitore, scheggia inerte ed impazzita di chissà quale mistero della mente.
A poco giovano la presenza, scenicamente impeccabile, di due attrici di valore come Salma Hayek e Laura Linney, entrambe consorti alternative ed eventuali appartenenti a due dimensioni che tentano di interscambiarsi la medesima anima dispersa del nostro protagonista allo sbando.
Un pastrocchio senza soluzione, questo The roads not taken, che descrive con malizia e senza costrutto gli effetti di una deriva che non si percepisce da cosa sia causata, basandosi su ipotesi e percezioni piuttosto campate per aria, grazie alle quali tutto è possibile, e niente appare scontato.
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