Regia di Guido Chiesa vedi scheda film
L'operaio torinese Francesco (Paolo Lorimer) si lascia divorare dalla propria possessività e sembra determinato ad uccidere la bella mogliettina Carla (Valeria Milillo), che se la fa con un detective americano (Bill Sage). Quando, all'arrivo in città dello straniero, la donna sparisce, tutto lascia pensare che Francesco abbia portato a termine le proprie intenzioni. E invece ha deciso di rifarsi una vita altrove.
Apologo di insopportabile albagia pseudo-intellettuale sul vero senso dell'amore, con cui Chiesa dà fondo al proprio repertorio visionario coniugando l'estetica da videoclip con elementi surreali estranei alla narrazione. Ma la babele linguistica che dà il titolo al film, sottotitolato per due terzi e parlato in italiano, francese ed inglese, rende ancora più ostica la sceneggiatura di Guido Chiesa e Antonio Leotti al punto da farla diventare intollerabilmente tracotante e magniloquente.
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