Regia di Rian Johnson vedi scheda film
Giallo, con concessioni alla commedia grottesca, scritto e diretto da un Rian Johnson che guarda ai romanzi classici del genere whodunit. Siamo nell'ambito dell'intrigo familiare da salotto inglese, con un pugno di eredi raccolti attorno a un detective ingaggiato, da un misterioso datore di lavoro, per sbrogliare la matassa legata alla morte di un possidente che non stimava nessuno dei suoi parenti. Presenti tutti i cliché del genere, dalla donna di servizio sospettata di essere l'omicida, passando per la mega villa che ricorda i castelli gotici, quindi il nucleo di avidi parenti serpenti (tutti con un possibile movente) messi l'uno al cospetto dell'altro dall'indagatore. Fortissimi gli echi da Agatha Christie e da Hugh Pentecost nonché l'evidente critica sociale legata all'avidità umana.
Sebbene Johnson diriga con innegabile talento e spiccato gusto cinematografico, al di là delle buone interpretazioni di un cast di attori di primario livello (Craig nel ruolo di protagonista, quindi Jamie Lee Curtis, Toni Collette, Don Johnson, Christopher Plummer), Cena col Delitto non riesce ad andare al di là dei topoi del genere. Lo script è degno degli episodi della Signora in Giallo, sebbene il taglio farsesco e pittoresco dato dai vari personaggi cerchi di strizzare l'occhio alla commedia brillante. L'assassino, che poi in realtà è più uno stratega che cerca di far ricadere il suo attentato in capo all'erede esclusivo così da far insorgere un caso utile a determinare la decadenza del testamento, è facilmente individuabile dallo spettatore. Ultra classico e telefonato l'epilogo, rappresentato dalla ricostruzione didascaliche e a ritroso attraverso la quale l'indagatore - alla presenza del diretto interessato - ricostruisce le azioni del killer.
Clamoroso e poco giustificabile il successo ai botteghini: oltre 312 milioni di dollari d'incasso.
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