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Crimini invisibili

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

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La recensione su Crimini invisibili

di mm40
4 stelle

Presentato in gara a Cannes (senza ottenere alcun premio) e immediato flop, Crimini invisibili è arrivato in Italia accorciato di parecchi minuti e ciononostante riesce lo stesso a raggiungere le due - esagerate - ore di durata. L'intreccio della storia scritta da Nicholas Klein (aiutato nel soggetto dal regista) è variegato, ma le varie sottotrame che lo compongono faticano a omologarsi, dando vita a una trama scollata dal ritmo per di più fiacco. Colpisce in particolare il titolo affibbiato al lavoro nel nostro Paese: chissà cosa passava per la testa del traduttore quando ha commutato l'ineccepibile The end of violence (l'originale, che puntualizza l'argomento principe del film, cioè la violenza) in questo insipido e fondamentalmente contraddittorio Crimini invisibili - quando dei due personaggi centrali del lavoro, uno realizza film ricolmi di ostentata crudità e l'altro ordisce un sistema di videosicurezza fantascientifico, per cui il crimine è più che mai presente e vivo sotto i nostri occhi. L'unica cosa a risultare invisibile entro la fine della storia, anzi, è l'identità del produttore Mike Max, ovvero di uno fra gli artefici di tali crimini e di tale violenza, come a voler cancellare un effettivo responsabile dello stato delle cose, segnalando quindi una violenza ormai parte della quotidiana atmosfera del nostro mondo. Cast di buonissimo livello, con Bill Pullman, Gabriel Byrne, Andie McDowell, Udo Kier e un ruolo anche per il regista/sceneggiatore Samuel Fuller, 85 anni e qui alla sua ultima apparizione sul grande schermo, già utilizzato in passato più volte da Wenders. La collaborazione con Klein frutterà anche il successivo The million dollar hotel (2000), lavoro ancora più sopravvalutato; il regista tedesco gioca ormai con gli stereotipi del suo cinema (il viaggio, la libertà, la prospettiva metacinematografica, etc.) senza più mostrare però la verve di un tempo. 4,5/10.

Sulla trama

Un ricco produttore di film ultraviolenti viene rapito, ma la polizia ritrova i suoi due aguzzini morti, mentre dell'uomo non v'è traccia. Nel frattempo uno scienziato ha elaborato un sistema di videosorveglianza via satellite che promette di eliminare il crimine dalle strade.

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