Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Ci sono dei registi che non erano dei geni assoluti, ma il cui nome è però una garanzia: uno di questo è Henry Hathaway. Di lui non ho visto tutto, ma un po' sì; qualcosa mi ha entusiasmato e comunque nulla mi ha deluso. Questo è un giallo di tutto rispetto. La storia è originale e imprevedibile, la suspense tiene, e lo spettacolo risulta più che soddisfacente. Anche l'ambientazione in una Londra nebbiosa e con molte meno macchine di oggi fa la sua parte nella riuscita complessiva. E poi anche i due personaggi protagonisti hanno il loro grado di approfondimento e di interesse. In particolare mi piace lei (vera Miles, che ricordo specie in "Liberty Valance" di Ford): è una donna seria, umile ma forte, che sta accanto all'uomo che sa essere quello per lei anche se questo la respinge. Lo fa però non in modo non appiccicoso o invadente, ma con un grande rispetto della sua persona e persino del suo rifiuto. I suoi occhi brillano di amore e stima per lui. La scena finale, con lo sfondo del tramonto su Londra, è bellissima, di quelle che oggi non si fanno più. Ricorda vagamente "Gli occhi della notte" con Audrey Hepburn.
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