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Il mostro di St. Pauli

Regia di Fatih Akin vedi scheda film

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La recensione su Il mostro di St. Pauli

di Mulligan71
7 stelle

Conosco abbastanza il Cinema di Fatih Akin, sicuramente fra i migliori registi tedeschi degli ultimi 25 anni, che si è fatto conoscere con "La Sposa Turca" o lo stucchevole "Soul Kitchen", tanto per nominarme due, e mai, dico mai, mi sarei aspettato da lui un film come questo. Non perché "Il Mostro di St. Pauli" sia brutto, non lo è, ma è un film che non credevo nelle corde di un regista come lui. L'opera, incentrata sulla storia vera di un serial killer tedesco, Fritz Honka, che tra il 1970 e il 1975 uccise quattro donne, è un pugno nello stomaco dal primo all'ultimo minuto: credo che raramente, al Cinema, si sia visto un racconto così diretto, sporco, perturbante, di un serial killer. Tutto qui puzza di decomposizione, malattia e morte, e seppure il regista ci evita le scene più crude degli smembramenti, l'orrore pervade la pellicola. Il protagonista, eccezionale, è l'attore Jonas Dassler, che si immedesima in questo piccolo omino deforme, alcolizzato e impotente, che rimorchiava le sue vittime nel quartiere a luci rosse di St. Pauli, in un bar, il Guanto d'Oro: tutte anziane prostitute, alcolizzate, deformi, senza casa. Deriso per le sue prestazioni sessuali, le uccideva e non avendo la forza di portare i corpi fuori dal sottotetto dove abitava, le occultava, sezionate, in una soffitta. Una storia limite, gonfia di alcool, di desolazione, di tristezza e di devianze, coraggiosissima nel descrivere la mente malata di Honka. Qualcosa che puoi aspettarti dal primo Mike Leigh, da Ulrich Siedl, ma non certo da Akin. Non è un caso che il film gli abbia attirato critiche feroci, per la sua mancanza di profondità e per il suo nichilismo assoluto, quando invece è un'opera violentemente disturbante, tossica e anticonformista, finalmente. Non un capolavoro, certo, ma sicuramente un film difficilmente dimenticabile e, per certi versi, importante, oltre ad avere una schiera di attori formidabili e credibili. Per me, molto positivo. 

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