Regia di Fatih Akin vedi scheda film
Bizzarro ritratto di un serial killer enfatizzato perlopiù dai personaggi di contorno: derelitti umani devastati dall’alcolismo e senza legami affettivi. Akin si dimostra un cinico narratore, devia l’empatia verso il disgusto e dipinge una società priva di respiro etico. La cornice è quella della Germania degli anni di piombo, cupa, teatrale e dilaniata dal terrorismo. Ottima la ricostruzione scenografica e sbalorditivi gli interludi gore.
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