Regia di Floria Sigismondi vedi scheda film
La casa del male si rivela per quello che è realmente: una cosa fatta male. Molto male. Anche peggio.
Le intriganti premesse dei primi minuti di film, alimentate da scenografia, fotografia e colonna sonora, ingannano lo spettatore, come gli specchi sui quali appaiono fugacemente le eteree sembianze di spettri. La regia segue pedissequamente il classico meccanismo del vedo non vedo con il chiaro intento di alimentare la tensione. Ma poi le fugaci visioni si ripresentano, si ripresentano, si ripresentano... si ripresentano e si ripresentano ancora. Ed il cast risulta sempre più antipatico ad ogni battuta. Così la tensione non sale, ma aumenta la noia della ripetitività e si rimane in attesa di una svolta narrativa che non avverrà mai. Non si ha il coragggio di osare nemmeno nel palesare le nudità della protagonista che sembra sempre sul punto di mostrare qualcosa. Ma aimè il coitus è interruptus, come il finale a dir poco sconcertante che deposita la prova senza appello che questo non è un horror, ma un orrore di film. Terrificante (in senso spregiativo).
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