Trama
Nel 1995, la giovane tata Kate viene assunta per occuparsi di due fratelli, rimasti senza genitori. Ben presto si convincerà che un'entità malvagia abbia preso il controllo delle loro vite e della dimora in cui vivono.
Approfondimento
THE TURNING: UNA MODERNA RIVISITAZIONE DI GIRO DI VITE
Diretto da Floria Sigismondi e sceneggiato da Carey e Chad Hayes, The Turning racconta la storia di una giovane bambinaia che si ritrova in una misteriosa e decadente tenuta sulle coste del Maine a prendersi cura di due problematici orfani. Scoprirà, tuttavia, presto come sia i bambini sia la casa nascondano oscuri segreti e come le cose potrebbero essere molto diverse da come sembrano.
Con la direzione della fotografia di David Ungaro, le scenografie di Paki Smith, i costumi di Leonie Prendergast e le musiche di Nathan Barr, The Turning trae ispirazione da Giro di vite, inquietante romanzo pubblicato da Henry James nel 1898. La domanda da cui parte il lavoro di James è abbastanza semplice: cosa succede se non ci si può fidare di qualcuno che ti racconta una storia, sia perché sta intenzionalmente mentendo sia perché la sua percezione della realtà è alterata? Il romanzo è una storia raccontata da un anonimo narratore, che ascolta qualcuno che legge un manoscritto redatto da una giovane donna che lavorava come governante per due orfani in una tenuta della campagna inglese nota come Bly. Dal testo si evince cosa accadde: la ragazza arrivò a convincersi che i due piccoli, un maschietto e una femminuccia, fossero perseguitati da spiriti maligni: tale convinzione la portò a compiere atti scioccanti nel tentativo di salvarli dalle forze oscure. Il lettore viene posto così davanti a grossi dilemmi: i fantasmi sono reali o sono solo frutto della sua fantasia? La governante è una coraggiosa salvatrice o è una pazza malvagia? Il male è dentro la casa o alberga solo nella donna? Si tratta di un episodio paranormale o solo di un caso di follia clinica?
La natura misteriosa e ambigua dell'opera di James, combinata dalle sue immagini gotiche e da una narrazione magistrale, ha affascinato nel corso di un secolo scrittori, studiosi di letteratura, psicologi e artistici, ed è stata adattata diverse volte per opere teatrali, film per la televisione e lungometraggi, di cui il più celebre è Suspense, con protagonista Deborah Kerr. Non è dunque strano che abbia attirato l'attenzione degli sceneggiatori Chad e Carey Hayes, la coppia di fratelli che ha scritto The Conjuring, che hanno cogliere l'opportunità di rivedere la storia e concederle nuova linfa, ambientandola nel 1995. The Turning si concentra così su Kate Mandell, una giovane tata, che arriva a convincersi che i due bambini di cui si occupa siano spinti da un'entità malevola maschile a commettere atti assurdi. Nella sua mente matura altresì l'idea che la tenuta nel Maine in cui vivono custodisca i segreti legati alla scomparsa di Miss Jessel, la precedente bambinaia di cui si sono perse le tracce. Tuttavia, la storia personale di Kate fa nascere sin da subito qualche sospetto: dal momento che sua madre Darla è da tempo rinchiusa in un ospedale psichiatrico, lo stesso orribile destino potrebbe toccare anche lei. "Il nostro film - hanno sottolineato gli sceneggiatori - è più un thriller psicologico che un horror puro. Offre anche una visione particolare della protagonista Kate, che si ritrova a combattere contro una forza maschile sovrannaturale e fisicamente minacciosa. Questo aspetto contribuisce alla contemporaneità del racconto: non è un caso che abbiamo scelto gli anni Novanta, un periodo che ha contribuito a rafforzare la prospettiva femminile e ad apportare diversi cambiamenti in vari settori, dalla musica alla moda. In più, abbiamo preso la decisione di allontanarci significativamente dalla fine del romanzo di James".
Il cast
A dirigere The Turning è Floria Sigismondi, artista canadese di origine italiana apprezzata sia come fotografa sia come regista. Nata nel 1965 a Pescara da due genitori cantanti lirici, si è trasferita in Ontario all'età di due anni e si è interessata sin da piccola alla pittura e al disegno. Studentessa… Vedi tutto
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Commenti (5) vedi tutti
Bruttissimo. 4 e' fin troppo. Confusionario e i due ragazzini sono stronzi ed antipatici. Nei commenti si poteva evitare di enfatizzare " videoclip dal sapore satanico con Manson tra parentesi). Non centra un cazzo fare la regista di videoclip con il dirigere un film .sono lontani anni luce
commento di PepsinaLa casa del male si rivela per quello che è realmente: una cosa fatta male. Molto male. Anche peggio.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliQuinta trasposizione del romanzo di James, con belle ambientazioni e fotografia, ma l'istitutrice è lontanissima dal fascino di Deborah Kerr ed il Miles teppista coi capelli lunghi è improponibile. Il finale incomprensibile rovina completamente il film. Voto 5.
commento di ezzo24Visto (e soprattutto sentito) un milione di volte. Non trovo nessun motivo valido per consigliarne la visione.
commento di trickerUn progetto voluto da Spielberg che si dilunga (produttivamente) sin dal 2016. Dopo un cambio di titolo e sostituzione di regista, finisce tra le mani di Floria Sigismondi, eccentrica fotografa e autrice di videoclip musicali dal sapore satanico (Marilyn Manson).
leggi la recensione completa di undying