Regia di Lewis Gilbert vedi scheda film
...la caccia alla grande corazzata durante la seconda guerra mondiale...
Un buon film di guerra in b/n degli anno ’60. E’ la storia della corazzata tedesca Bismarck affondata dagli inglesi nel maggio 1941. E’ un buon film perché fa vedere il meccanismo della caccia alla Bismarck dalla centrale operative della Royal Navy situata in un locale sotterraneo a prova di bomba nel centro di Londra.
A quel tempo l’Inghilterra, dopo il crollo della Francia e prima dell’ingresso in guerra degli Stati Uniti conseguente all’attacco di Pearl Harbor del dicembre 1941, era l’unico paese che combatteva contro la Germania all’apice della sua potenza. La Bismarck insieme alle altre navi e soprattutto alla flotta di Uboot aveva il compito di intercettare i convogli che dagli Stati Uniti rifornivano l’Inghilterra. Era vitale per gli inglesi che questa corazzata potentemente armata non entrasse in servizio sulle rotte dell’Atlantico. Quindi il comando della marina deve utilizzare le sue navi disponibili per cercare di localizzare la Bismarck e darle battaglia impedendole di raggiungere le rotte dei convogli.
Ed è in questo l’aspetto più intrigante del film. Uomini chiusi notte e giorno in un comando sotterraneo a cui affluiscono le informazioni frammentarie dalle navi e dagli aerei di ricognizione e l’ufficiale in comando deve decidere e capire come disporre le sue navi e cercare di intuire le intenzioni del comandante tedesco.
La Bismarck in un primo scontro affonda la Hood ma subisce dei danni che consiglierebbero il rientro alla base per le riparazioni e il rifornimento. Il comandante, l’ammiraglio Lindemann, era un fanatico nazista (d’altra parte per essere al comando di un’unità così prestigiosa non avrebbe potuto essere diversamente) opta per proseguire la missione e raggiungere una base nella Francia occupata. Questa scelta, sicuramente avventata e sconsigliata dal suo secondo, espone la nave ad una rotta solitaria senza copertura aerea e difesa sottomarina. E la Bismarck viene ripetutamente attaccata da vecchi biplani muniti di siluro e uno di questi blocca la timoneria, e sarà affondata con un tiro al piccione dalle navi inglesi a cui la Bismarck non può più sfuggire.
C’è una netta contrapposizione tra il carattere degli inglesi e quello dell’ammiraglio tedesco. Questo totalmente fanatico da considerare la sua nave come inaffondabile e in grado di affrontare qualunque flotta nemica e assolutamente non ricondotto alla realtà dal suo secondo che era un tipo molto più equilibrato.
Gli inglesi stanno difendendo la loro isola sotto minaccia e sotto continui raid aerei e fanno questo lavoro con dedizione ma senza essere degli invasati come i tedeschi. Ovviamente il film è inglese e quindi è tutto visto dalla parte degli inglesi.
Gli attori non li avevo mai visti tranne Dana Wynter che interpretò il mitico film di fantascienza (L’invasione degli ultracorpi). Non manca nella sala operazioni della marina un aspetto umano tra il nuovo comandante, uomo tutto d’un pezzo e senza sentimenti, e la sua assistente.
Un'ultima annotazione a margine. A Londra, in pieno centro, sul Tamigi c’è il Belfast, un incrociatore della seconda guerra mondiale, ora adibito a museo e, visitandolo, si vede come era una nave dell’epoca (anche se la Belfast è rimasta in servizio fino ai primi anni ’80. E ancora a Londra c’è il Cabinet war room che era un bunker di comando sotterraneo di Churchill che è rimasto tale e quale ad allora.
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