Regia di Jon Watts vedi scheda film
Lontano da casa.... si perché se ne parte in gita scolastica... poveri noi...
Marvel ha davvero sconvolto, con questa sua terza serie incentrata sull'Uomo Ragno, la figura di Peter Parker, riconducendo una figura complessa di uno studente universitario assai intelligente e così perfezionista da ritrovarsi fuori corso, oltre che in ristrettezze economiche tali da dover ricorrere ad un lavoretto sottopagato di reporter schiavizzato da un redattore duro e spigoloso, in uno studentello sedicenne un po' tanto "bimbo-minchia" che parla e straparla, si infatua della figura (paterna di cui non ha mai potuto godere) di Tony Stark, e spiattella a tutti la propria identità segreta, anche alla zia May, che nel fumetto è una vecchia rachitica e osteoporotica ottantenne un po' suonata, ma dolce, mentre qui veste i panni della splendida cinquantenne col culo tonico e scolpito di Marisa Tomei.
Un po' di licenze sarebbero ammissibili, per carità... ma questa radicale trasformazione anche nell'indole di Spider Man (interpretato per la seconda volta nella serie, più in tutti gli altri interventi nell'ambito del calderone Marvel, dall'esile-e-tenerello-con-faccia-da-schiaffi, Tom Holland), originariamente asociale, gelosissimo preservatore della propria privacy, nota solo a Goblin che gliela ha strappata fraudolentemente e lo ricatta nelle vesti del miglior amico Jimmy Osborne, snatura eccessivamente, a mio personale giudizio, il supereroe più solitario e indipendente di tutta la famiglia Marvel: che mai e poi mai si sarebbe legato, nei fumetti anni '70, ai Vendicatori né avrebbe mai provato questo viscerale attaccamento (quasi erotico) nei confronti di Iron Man, o di chi ne abita la corazza.
La storia è stavolta ancora più puerile del solito, tutta incentrata su una missione che Parker deve portare a termine mentre è in gita scolastica in Europa con i suoi compagni di scuola e professori tutti adeguatamente stupidelli e manierati, se non proprio indisponenti, per conto dello S.H.I.E.L.D di Nick Fury (Samuel L. Jackson), assieme ad una controversa figura di supereroe fattosi conoscere come Mysterio (un Jake Gyllenhall un po' spaesato), proveniente dalla Terra di una diversa dimensione (sarà la Contro-terra dei Fantastici Quattro?... chissà...).
Il problema vero di questi film-fumettone, è che Marvel intende raggruppare tutto, appiattendo ogni sfaccettatura intima e somatica del supereroe preso in considerazione, in un'unica vicenda scandita in puntate, in modo da creare quella sana dipendenza che consenta incassi certi e significativi: missione centrata in pieno; ma con risultato davvero fiacco e poco rispettoso dei singoli supereroi che Marvel stessa, con ben altre profondità di carattere ed introspettive, ha saputo creare nel secolo scorso, su carta.
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