Regia di Otto Preminger vedi scheda film
tratto dal romanzo di françoise sagan una versione che non si limita ad illustrare, ma a dare una visione soggettiva della tristezza improvvisa della protagonista con un uso geniale del bianco e nero e sguardi melaconici di jean seberg che guarda in macchina da presa
nichilista
strepitosa "Bonjour tristesse" cantata da juliette greco
basta solo un suo sguardo
geniale
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