Regia di F. Gary Gray vedi scheda film
I Men in Black devono scoprire chi è l'alieno che si è infiltrato nella loro sede inglese. Fra suggestive location internazionali, che fanno troppo film alla James Bond, si consuma un quarto capitolo/reboot/spin-off dove i momenti esilaranti sono pochi (dati dalla mascotte Pedino, il mini alieno a forma di pedone degli scacchi).
I Men in Black devono scoprire chi è l'alieno che si è infiltrato nella loro sede inglese. Fra suggestive location internazionali (persino Napoli, dopo parigi, Londra, New York e Marrakesh), che fanno troppo film alla James Bond (specie quelli vecchi irionici alla Roger Moore), si consuma un quarto capitolo/reboot/spin-off degli uomini in nero dove i momenti esilaranti sono pochi (dati dalla mascotte Pedino, il mini alieno a forma di pedone degli scacchi), nonostante i protagonisti e il regista cambiati (eh, sdi, Smith, Jones e Sonnenfield erano un'altra cosa rispetto a Hemsworth, T>essa Thompson e F. Gary gray).. Chris Hemsworth delude riprovando a rifare il bello spaccone alla "THOR RAGNROK", mentre Tessa Thopmson risulta troppo sicura di sé per essere un'agente alle prime armi. Accanto a loro, ci sono due attori inglesi che normalmente scelgono con più dovizia i loro film: Liam Neeson, che dopo l'insuccesso dI "THE A-TEAM" del 2010 (dove ricopriva il ruolo del colonnello John "Hannibal" Smith che fu di George Peppard nel serial anni'80), torna in un ruolo brillante, anche se fa il capo sezione, rimpiazzando il Rip Torn dei primi due film (lui sì che era esilarante), e Emma Thompson, che vi dirò, era più presente nel terzo film, perché qui se la sbriga con un paio di cameo ad inizio e fine film. Deludente, perché dal famigerato "Edgard vestito" del primo film, interprertato, anzi "indossato" da un ironico Vincent d'Onofrio (praticamente una piattola aliena), non è che si siano fatti grossi passi. Chris Hemsworth e Tessa Thompson, poi, sono troppo volti Marvel Studios per sfondare anche come Men in black, quelli veri rimngono Tommy Lee Jones e Will Smith, anche se gli uomini in nero sono, di fatto, degli ertoi senza un volto specifico, ma solo con la stesa uniforme nera.
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