Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film
Il solito trionfo di effetti speciali e americanate, con un finale che ha - giustamente - regalato una pubblicità spaventosa ad un altrimenti insipido episodio finale.
Il degno finale (?) di una saga che ha ormai esaurito ogni possibile spinta, malgrado gli apprezzabili tentativi di far uscire Iron Man dalla sua bidimensionalità per conferirgli una valenza più umana e con lui Hulk - che già abbiamo visto piangere nell'episodio precedente - Capitan America sgonfiato della sua tronfia arroganza e, chi più chi meno, un po' tutti i numerosissimi personaggi qui rimpolpati con nuovi innesti e compendiati in un accozzaglia indistinta, per combattere il terribile Tanos a ritroso nel tempo. Il regista decide di giocare a carte scoperte e dire chiaramente allo spettatore che lo stan prendendo per i fondelli: durante l'elaborazione della strategia per recuperare le gemme, War Machine fa ingenuamente notare che non sarebbe necessario andare a rischiare la pelle sei volte (una per ogni gemma), basterebbe strozzare Tanos nella culla. La replica più sensata sarebbe stata quella di dire "non sappiamo dov'è nato Tanos", ma - come dicevo sopra - il regista preferisce optare per un "non è così semplice, il viaggio nel tempo può modificare il passato ma non il presente" che è esattamente ciò che faranno, andando a recuperare le gemme. Insomma, un pastrocchio di fisica quantistica, balle pseudo-scientifiche e parecchia incoerenza, pur di far quadrare il cerchio e regalare un altro emozionante capitolo all'epopea Marvel. Se non bastasse, vengono scomodati Robert Redford, Michael Douglas, Natalie Portman e una pletora di altri personaggi più o meno famosi, per ingrassare all'inverosimile i credits e far sbavare gli spettatori. Ma alla fine della conta, è il solito tripudio di effetti speciali e sboronate, condito da un finale che non può non colpire allo stomaco gli amanti della saga e che prepara il prossimo pienone al botteghino.
Francamente, una delusione.
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