Più che un sequel di Infinity war, Endgame è un mosaico che in tre ore prova a riassumere ben undici anni di film Marvel Studios/Disney, fra assurdi viaggi nel tempo, il solito umorismo caciarone e qualche doloroso, ma necessario addio.
Più che un sequel di "INFINITY WAR", "AVENGERS - ENDGAME" è un mosaico che in tre ore prova a riassumere ben undici anni di film Marvel Studios/Disney (22 per l'esattezza, se includiamo anche quest'ultima fatica dei fratelli Russo), fra assurdi viaggi nel tempo, che mandano all'aria, anche per ragioni di marketing che llustrerò più avanti, le regole che Robert Zemeckis aveva imposto nella trilogia di "RITORNO AL FUTURO", il solito umorismo caciarone, (grantito dal professor Hulk di Mark Ruffalo, ispirato ad una delle trasformazioni fumettistiche del gigante create e/o riadattate agli anni'80/90 dallo scrittore Peter David, Rocket Raccon, Ant Man e, ahimé, anche il Thor con la pancia di Chris Hemswort, che pare ustrizzi l'occhio al drugo di Jeff Bridges dei frateli Coen ne "IL GRANDE LEBOWSKI" e al compianto voluminoso Volstagg di Ray Stevenson, scomparso in "THOR - RAGNAROK") e qualche doloroso, ma necessario addio, che la mia vecchia professoressa di ragioneria avrebbe definito "trattamento di fine rapporto". Qualche lungaggine di troppo (ed io che nella fase uno mi lamentavo che i film nella seconda parte durassero troppo poco, visto che nessuno superava le due ore), ma è bello che i fratelli Russo si siano focalizzati sui sei Avemgers principali. Se tutto fosse epico come nell'ultima parte parleremmo di capolavoro, invece è "solo" un film sufficiente che chiude una fase per aprirne un'altra (fatta, oltre che di nuovi film, anche di serial tv, che andranno in onda nel nuovo canal a pagamento Disney, con personaggi che abbiamo imparato a conoscere durante questi film). Indimenticabili Iron man, Capitan America e Vedova Nera, anche se il tanto osannato e atteso ruolo chiave del Capitan Marvel di Brie Larson si riduce a un paio di comparsate ridicole (persino Ant Man qui è più importante della Larson). Bella ed epica la battaglia finale, ma chissà perché, dopo quelle viste ne "IL SIGNORE DEGL ANELLI" di Peter Jackson, mi sembra un deja vu, come pure il finale-finale che non vuole affatto finire di questo lungometraggio. Stan Lee partecipa con il suo penultimo cameo, peccato non ci sono scene post credis, probabilmente rimandate a "SPIDER-MAN FAR FROM HOME".
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