Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
La Cina è vicina(un tempo declamava Giovanni Lindo Ferretti).Non è mai stata così vicina.Zhang Ymou che con il suo stile vecchia scuola aveva fattto inamorare di se mezzo mondo con Sorgo Rosso,Lanterne Rosse La storia di Qiu Ju e Ju Dou(solo per citare i titoli che gli hanno portato notorietà internazionale)con questo film avrà fatto quasi prendere il coccolone a chi si aspettava un film in linea con i precedenti.Già dalla locandina coloratissima si poteva capire qualcosa.Poi quando si comincia a vedere il film si è catapultati in un Cina che probabilmente non avevamo mai visto così dal basso,in mezzo a grattacieli kilometrici,tutto inquadrato con la macchina da presa a mano che farà anche venire il mal di mare allo spettatore ma è indubbio che ha la capacità di portare proprio nel bel mezzo dell'azione,ci fa respirare la concitazione,ci fa quasi sudare come i vari personaggi impegnati in improbabili messaggi d'amore lanciati col megafono.La storia è quella del classico amore non condiviso:bella cinese è nelle mire di un libraio balbuziente e di un boss locale.La ragazza non disprezza nessuno dei due e provoca le ire dell'uno contro l'altro.I due vengono in rotta di collisione e il libraio vuole vendetta(legge del taglione)dopo essere stato gonfiato come una zampogna.Ma in mezzo si mette un timido ricercatore a cui nella rissa è stato accidentalmente rotto il computer protatile nuovo di zecca che portava con se.Resa dei conti inaspettata in un locale di karaoke in cui tutti avranno da rimetterci qualcosa.Dopo una prima parte ipercinetica nella seconda parte Yimou agita di meno le acque ma deforma sempre grottescamente i suoi personaggi con illuminazioni particolari o con riprese dal basso o in primissimo piano.Le chiacchiere vanno a ruota libera e la claustrofobia creata dal locale fa il resto.Il ricercatore cercherà di vendicarsi dei due dopo essersi accordato ma non riuscirà.Accanto un finalino edificante con il libraio che all'uscita della prigione(7 giorni di galera)fa pervenire al ricercatore un computer nuovo e un taxi per portarlo dove vuole.E il taxi si immette in una strada a molte corsie diretto alla casa del libraio...Questo finalino probabilmente non c'entra nulla con tutto il resto ma può essere utile testimonianza dell'aspetto ormai occidentalizzato della capitale cinese.Questo è un film molto occidentale,oserei dire tarantiniano soprattutto nella seconda parte ma che cita con intelligenza l'autore americano affiancando a suggestioni tipicamente occidentali(il karaoke per esempio) connotazioni tipicamente cinesi(il menu a base di pinne di pescecane per esempio),non dimenticando le tradizioni.Un film che racconta della Cina di oggi che si affaccia con tutta la sua sprezzante modernità verso il mondo occidentale di cui sta mutuando le caratteristiche:anche,anzi soprattutto quelle negative....
non male
appare poco l'oggetto del desiderio di questo film
non memorabile
bravo,sconosciuto ma bravo
un film di ropttura col suo precedente cinema
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