Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Delle tante saghe cinematografiche apparse sugli schermi,quella di "Alien" è qualitativamente valida come poche altre:merito della produzione nell'affidare i vari capitoli a registi di talento,autori in divenire come Ridley Scott reduce dall'esordio con "I duellanti",James Cameron che proveniva dall'incredibile successo del primo "Terminator",e il Fincher che sarebbe poi approdato alla realizzazione di "Seven".Jeunet lavora bene sulle faraoniche,lugubri scenografie,dosando molto bene tensione e riuscendo a immettere consistenti porzioni di humour nero,con una certa ricercatezza nelle immagini."Alien-la clonazione" lancia un messaggio netto contro la scienza irrispettosa di limiti morali ed etici,che in nome della sperimentazione "tout court" arriva a crudelta'spesso fini a se stesse.Se la seconda parte cala un po' di ritmo,il regista francese riesce a creare almeno tre scene da antologia:l'ingresso nel laboratorio dove vengono tenuti i cloni mal riusciti,la scena mozzafiato della fuga sott'acqua dagli alieni,e lo scontro finale tra Ripley e l'Alieno umanoide,che ha la struttura bavosa dei mostri venuti dallo spazio profondo e gli occhi di un cucciolo di cane,ma che stritola con noncuranza chi gli capita a tiro.Interpretato con tagliente ironia da Sigourney Weaver("Credevo che tu fossi morta.""Me lo dicono spesso."),il personaggio di Ripley conosce qui una nuova e interessante evoluzione,assorbendo certe sinistre sfumature degli alieni.
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