Regia di Christian De Sica vedi scheda film
Un lavoraccio di una sciattezza impressionante, dalla regia alla recitazione, come è evidente del resto soltanto ad una rapida occhiata del cast. Gullotta è Brando lì in mezzo (vabè, c'è pure Haber e, una tacca sotto, anche la Scattini). Apprezzabile la performance da co-protagonista di Funari, non un veterano del set, ma certo di gran lunga superiore a gente che sui set ci ha speso parecchio tempo (vedi la Grimaldi o Roncato). Su De Sica regista non vale la pena di pronunciarsi; l'impianto del prodotto è fastidiosamente televisivo e la trama è acqua calda. Una volgarità squallida ed estrema permea la storia - ed il brutto è che l'obiettivo del film sarebbe proprio quello di metterla in ridicolo. Pessimo.
Ad un circolo tennis romano si incontra una marmaglia di poveracci arricchiti, alcuni sul serio, ma la maggior parte solo quel tanto che basta per ostentare. Fra ex mogli, debiti milionari ed affari millantati, arriva pure la Guardia di finanza ad arrestare il presidente del circolo.
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