Regia di Christian De Sica vedi scheda film
“Simpatici e antipatici”, scritto e diretto da Christian De Sica, è l’ennesima riprova di come l’attore e, ahinoi, autore romano, abbia ormai esaurito l’enorme credito col pubblico per il semplice fatto di essere l’erede del grande Vittorio.
Con questo film, che descrive scialbamente e moralisticamente la varia umanità che ruota attorno ad un circolo sportivo romano, De Sica figlio dimostra di non aver nulla da dire. Non si capisce quale sia il messaggio che s’intenda veicolare (ammesso che tale messaggio ci sia). Sono forti i dubbi circa la possibilità che questo film sia stato fatto per il semplice fatto che ci fossero i soldi e la disponibilità degli attori (nel cast anche Haber, Gullotta e Messeri, oltre ai soliti Eva Grimaldi, Masciarelli, Roncato e compagnia cantata). Allo scorrere degli agognati titoli di coda, lo spettatore si chiede il motivo di tale film: nessun messaggio, e questo lo si è detto, ma nemmeno nessuna battuta degna di tal nome, nessuna situazione ricordevole, niente da salvare dal dimenticatoio. Christian De Sica arriva addirittura a far rimpiangere Pingitore (che almeno ci delizia con la bella di turno) o Neri Parenti (che, volente o nolente, una storia, seppur pessima, è in grado di metterla in piedi ogni “maledetto” Natale). Peccato dirlo, ma De Sica, se continua così, rischia di far andar in metastasi lo stallo del cinema nostrano.
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