Regia di Christian De Sica vedi scheda film
Riprorevole, pur se non proprio ignobile, vanzinata diretta da compar Christian De Sica, una commedia di costume con quache ritratto azzeccato, ma condita anche di banalità e degli immancabili vaffa. L'insistito romanesco ha un immenso vantaggio, almeno per il pubblico nordista: una buona (si fa per dire) metà delle battute non si capisce.
A Roma un gruppo di amici frequenta lo stesso esclusivo circolo di tennis, il Tiber. Qui, sorvegliato da Gigetto, il custode che da anni vive nel circolo, e sopporta gli scherzi dei soci di cui è il bersaglio preferito, c'è Alberto, che diventerà presidente del circolo, palazzinaro, sbruffone, megalomane, sempre dedito a dimostrare il proprio potere agli amici che si umiliano davanti a lui. Alla fine Alberto viene arrestato nel Circolo dalla Finanza per frode fiscale. C'è Carletto, ex attore di varietà oggi disoccupato e disposto a qualunque compromesso pur di tornare a lavorare ma intanto si vende i mobili di casa in un'asta tra i soci. Ci sono Nicoletta e Walter, coppia ricca e poco elegante. Walter ha un'azienda di traslochi, Nicoletta cova sogni da intellettuale, vuole lanciare un fotografo cubano ma tutto si infrange di fronte al risorgere della passione calcistica. C'è Roberto, che ha sposato la figlia di un noto gioielliere, lavora nel negozio del suocero e non trascura avventure con belle clienti. Sorpreso con una di queste, viene cacciato di casa e dal lavoro, si rifugia presso un amico e poi finisce per lavorare al circolo come direttore di catering. C'è infine Fausto, il socio più vecchio, testimone di una Roma diversa e più autentica. Alla fine, Gigetto vince al totocalcio e si licenzia, l'ultima amante di Roberto diventa l'amica del gioielliere, e Roberto si trasferisce in Polinesia, dove vende collanine.
VOTO APPENA SUFFICIENTE
SPRECATO
SPRECATO
SPRECATA
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SIMPATICO. VOTO 7 COME ATTORE,NON IMPEGNATIVO.
NON ADATTO A QUESTO RUOLO.
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