Regia di Kevin Costner vedi scheda film
Nel 2013, in un'America post-atomica ridotta al grado zero della tecnologia, un esercito di boriosi e sedicenti militari fa il bello e il cattivo tempo tra la popolazione inerme, ormai decimata e divisa in comunità prive di un contatto reciproco. Un improvvisato postino (Costner), una sorta di Pony-Express ante-litteram, per salvarsi la pelle ripristina involontariamente i contatti, alimentando una generale volontà di ribellione ai ricattatori. Ben presto, le comunità si organizzano e l'alba di una nuova America sembra essere sempre più vicina.
Ipertrofico, sfacciatamente nazionalista, costosissimo, retorico come pochi altri film, l'opera seconda di Kevin Costner - tratta dal romanzo di David Brin - ha però due pregi: quello di raccontare il mondo della comunicazione ai tempi di Internet, tornando alle sue radici, e quello di servirsi di una scenografia faraonica e molto suggestiva. Lo spunto fantascientifico è interessante, ma l'inevitabile risvolto sentimentale, l'eccesso di retorica e lo schematismo dei personaggi vanno a totale detrimento del risultato complessivo, non a caso pesantemente penalizzato dalla critica e dal pubblico.
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