Regia di Kevin Costner vedi scheda film
Il fascino dell’avventura nel selvaggio west, il fascino della corrispondenza epistolare (chi se lo ricorda più l’odore della carta stampata, imbustata e affrancata?), il fascino della divisa (per chi lo subisce), il fascino di Kevin Costner (seppur in fase calante), il fascino degli ideali (degli) innocenti (più forti di qualunque abuso e prevaricazione)…insomma, il fascino di un’America delle origini, all’alba di una “nuova era”… (sto chiaramente partendo “per la tangente”, qualcuno mi fermi) rendono questo film meno indigesto del previsto. Certo la sceneggiatura è, in più punti, un po’ troppo superficiale, scialba e convenzionale (FilmTV), i momenti di stanca si sprecano e dura pur sempre un eternità (diciamo, tre quarti d’ora di troppo!), il che, per inciso, produce un’amplificazione delle pecche dello script (Guidobaldo Maria Riccardelli), ma tutto sommato è un film che si può tranquillamente vedere o (come nel mio caso) rivedere senza troppi sensi di colpa.
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