Regia di Kevin Costner vedi scheda film
Più interessante e coinvolgente del previsto questo western apocalittico ambientato in un futuro a noi ormai non troppo lontano. Il titolo italiano è fuorviante: l'originale è Il Postino, uno in particolare, che diverrà l'emblema di una nuova rinascita di una società post-atomica, basata sulle più sincere relazioni umane, rappresentate appunto dalle lettere da lui consegnate.
Non ho mai letto il romanzo di David Brin, ma il soggetto mi è parso degno di nota, appassionante al punto giusto, ben narrato, con i tempi e il ritmo perfetti in ogni scena. I personaggi sono ottimamente caratterizzati, persino quelli secondari. Soprattutto tra i "buoni" e forse un po' meno tra i "cattivi", che in effetti risultano più "anonimi" al confronto, ma nel complesso rimangono più che discreti.
Nonostante la lunga durata, l'attenzione non viene mai meno, perché l'empatia verso gli ottimi protagonisti è preservata con efficacia in ogni momento. A ciò si accompagna una storia affatto banale e per nulla priva di contenuti e che anzi sa rendere omaggio al grande tema della speranza.
2013. Il mondo vive la devastazione successiva a una guerra nucleare. La popolazione si è rifugiata in comunità primitive che lottano tra loro per sopravvivere. Gli Holnisti, guerrieri guidati dal dispotico generale Bethlehem, seminano il terrore nei villaggi, reclutando a forza i sopravvissuti più robusti. Un giorno arriva un vagabondo solitario che, nel momento del pericolo, diventa il punto di riferimento per i ribelli, simbolo di speranza soprattutto fra i giovani, i quali sentono il bisogno di tornare agli antichi valori.
Davvero eccellente composizione di James Newton Howard. Accompagna con professionalità il film, rendendone le giuste atmosfere. Credo possa essere annoverato tra i suoi lavori migliori.
Niente in particolare. Lo ritengo un film immeritatamente misconosciuto, che andrebbe recuperato senza alcuna esitazione.
Credo sia troppo sottovalutato come regista. Ha firmato tre buoni film, secondo me, non solo Balla coi lupi.
Ottima prova. D'altronde si è costruito il ruolo su misura.
Discreta interpretazione per il Generale Bethlehem.
Brava nel conferire ad Abby la giusta determinazione.
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