Regia di Ron Clements, John Musker vedi scheda film
XXVIII Classico Disney, liberamente ispirato all'omonima fiaba di Hans Christian Andersen, è il perno di congiunzione e inizio della, cosiddetta nel canone, fase di Rinascimento dello studio. Nulla ha da invidiare ai film non di animazione ed è gradevole sia per i bambini sia per gli adulti. Potrebbe sembrare un'avventura rivolta esclusivamente al pubblico femminile, e in effetti le turbe adolescenziali della tanto ribelle quanto ingenua protagonista, con l'intramontabile infatuazione amorosa, potrebbero risultare un poco irritanti, ma è un male minore che il contesto aiuta a superare senza eccessive difficoltà. Perché l'intreccio in fin dei conti è accattivante, con qualche colpo di scena, sostenuto nel ritmo e avvincente nella tensione. Certi momenti sono letteralmente da brividi. Inoltre è ricco di personaggi secondari caratterizzati in una sopraffina maniera, i quali regalano lo spunto per delle digressioni rispetto alla linea narrativa principale che non stonano affatto ma anzi impreziosiscono e sono forse proprio quelle che garantiscono una tenuta irresistibile sugli spettatori. Lo spettro delle emozioni trova degno ausilio nella pregevole colonna sonora. L'abbondanza di balli e canti stranamente non mi ha infastidito, sospetto in virtù della loro efficacia e utilità. Infatti, non mi sono sembrati un insignificante spettacolo riempitivo fine a se stesso, bensì ne ho riscontrato la straordinaria funzione nel veicolare con immediatezza e spontaneità i diversi sentimenti. In alcuni casi ovviamente si limitano ad accompagnare delle scenette divertenti e ne enfatizzano lo spasso, ma in generale penso sia evidente il contributo non trascurabile nel procedere dei contenuti. Si ride spesso, talvolta si rimane incantati, persino ci si scopre quasi commossi in un paio di occasioni. Forse solo leggendo l'originale si potrebbe intaccarne la trasposizione, scovandone i difetti? Chissà.
Figlia minore del potente re del mare, Tritone, la bella sirenetta Ariel dalla voce dolcissima spesso disobbedisce agli ordini del padre, il quale le ha proibito di risalire in superficie, di aver contatti con gli esseri umani e di raggiungere la riva. Durante una sua scorribanda, Ariel, accompagnata dal pesce giallo Flounder e controllata dal granchio Sebastian, salva il giovane principe Eric che stava per affogare in un naufragio, ma poi è costretta ad abbandonarlo semisvenuto sulla spiaggia. Affascinato dal ricordo del suo sublime canto, Eric decide di ritrovare la fanciulla e di sposarla...
La migliore definizione è quella di chi affermò che Alan Menken avrebbe portato Broadway nei cosiddetti cartoni animati. Così in effetti è stato. Uno dei musical più travolgenti di sempre.
Qualche forzatura poco credibile nel racconto. Però suvvia! Sono d'importanza relativa.
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