Regia di Ron Clements, John Musker vedi scheda film
La triste e famosa favola di Andersen diventa un film animato e, dopo diversi cartoni non andati a segno, fa risorgere degnamente la Disney a nuova vita. I protagonisti, Ariel e il principe Erik, sono, però, surclassati dai personaggi secondari, come il granchio Sebastian, che canta "In fondo al mar", la canzone simbolo del film musicale animato.
La triste e famosa favola di Hans Christian Andersen sulla Sirenetta che s'innamora di un bel principe e diventa un'umana, grazie ad un sortilegio di una strega marina, diventa un film animato colorato, musicale, romantico e spassoso, made in Disney, e, dopo diversi cartoni non andati a segno, nel 1989 fa risorgere degnamente la Casa di Topolino a nuova vita. I protagonisti, Ariel e il principe Erik, sono, però, surclassati dai personaggi secondari, come il granchio Sebastian, mentre la pur ottima medusa-centaura Ursula perde in cattiveria e orrore con la Malefica della Bella addormentata e la strega cattiva di Biancaneve. Gran bel motivo "In fondo al mar", cantato da Sebastian; buona la prova dei doppiatori italiani, come il decano Pino Locchi (Tritone) e l'allora new entry Simona Patitucci, che doppia la bella e adolescente protagonista, cantando pure tutte le sue canzoni. Happy end un po' forzato ma ci sta, perché la Disney non di smentisce, ama gli happy end, e poi perché non è ancora arrivata a "POCHAONTAS". Non riesco a credere che per vedere, per la prima volta, questo film ho dovuto far passare ben 34 anni e l'imminente uscita del film in live action (che non so se andrò a vedere, visto che per me i film animati Disney consevano una magia e dei colori che non possono rendere in live action). Eppure, è così, nel 1989/1990, snobbai il film Disney in sala, forse perché non vedevo il rilancio di una casa, precedentemente, in difficoltà. Avevo torto, ma meglio tardi che mai. Il cantante Eddy Grant è un credibile Sebastian nostrano, personaggio che ha non solo la canzone più bella e iconica, "In fondo al mar", ma anche le scene più divertenti, specie quella col cuoco del principe Erik. Un classico moderno, capace d'incantare generazioni di bambine e bambini con una semplice storia d'amore di un'adolescente ribelle. Spoassosa la cattiva Ursula, che ha il volto di Divine, il corpulento attore travestito feticcio dei film-scandolo di John Watetrs (oggi, in un cartone, questa scelta per il look di un cattivo non solo Disney, allora audace. sarebbe scartata, per il fatto del politically correct che impera, in questi ultimi anni) e le sopracciglia alla Jack Nicholson (all'epoca, attore sulla cresta dell'onda). Erik è un principe un pò patatone, anche se ha una scena importante, re Tritone è un padre possessivo, ma pur sempre un padre preoccipato, Ariel una sirenetta sognatrice, che diventa lo spartiacque fra gli uomini e le sirene. Abbastanza decorative, ma anche inutili, le sorelle di Ariel, surclassate da un pesce, un gabbiano e un granchio che si prendono le scene più simpatiche e belle. Promosso, anche con un ritardo pazzesco.
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