Regia di Enrico Lando vedi scheda film
Commedia leggera e non scontata sul tema dell'emigrazione, con Aldo da solo
Aldo Baglio, lo spilungone e il più eccentrico e ingenuo del trio Aldo. Giovanni e Giacomo, prima di un nuovo film insieme si cimenta in una fuga solitaria, una commedia solo apparentemente politically correct, ma comunque attuale sul tema dell'emigrazione. L'inizio ricorda molto sia nei personaggi sia nella messa in scena i film di Zalone e Maccio Capatonda: il menefreghismo di un italiano medio vanitoso, razzista e ipocrita, dedito solo al culto dell'apparenza. Purtroppo queste scene sanno di già visto e la critica alla società è superficiale e già vecchia (vedi il selfie con la ferita). Tuttavia la pellicola si risveglia con il furto degli effetti personali a Budapest: privazione non solo dell'estetica indispensabile ma anche della sopravvivenza. Così comincia un'odissea insieme ad altri senza fissa dimora, in una corsa disperata verso una "casa". Road Movie con simpatici confronti tra popoli, in cui Jacky Ido (Bastardi senza gloria) si arrabbia continuamente col protagonista, instaurando soprattutto conflitti di logos. Interessante il taglio western nei campi lunghi, con l'utilizzo di musiche che danno un tocco epico al lungo viaggio. Bella la canzone degli Oblivion "Chiedimi Come". Ammirabile il finale, amaro e non scontato. Un film che rinuncia alla solita morale, mostrando l'egoismo come il vero tratto essenziale dell'essere umano, e che dimostra che Aldo è in grado di reggere il protagonismo.
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