Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Lui e lei hanno tre figli, il più piccolo è neonato e la più grande adolescente; il marito è impegnatissimo sul lavoro, la moglie dedica la sua vita alla casa e ai figli. Quando lei, stressatissima, decide di partire per dieci giorni di vacanza, le sue incombenze toccano a lui: sarà un disastro, almeno inizialmente.
Siamo nel 2019 e si sente ripetere continuamente che il cinema italiano è allo sbando, che soprattutto la commedia – nostro vanto a livello internazionale nei decenni passati – non ha più idee, è bolsa e piatta, si trascina su mesti canoni stereotipati brutalmente facendosi forza su un gruppetto di interpreti più o meno validi ai quali sono riservate sempre e comunque le stesse tipologie di parti. Poi vedi un film come 10 giorni senza mamma e improvvisamente realizzi che, sì, hanno ragione, è tutto vero: non c’è più nessuna speranza per la commedia in Italia – se non dal cinema situato al di fuori dei circuiti commerciali, a volerci dare una minima possibilità. Questo lavoro, produzione Colorado Film affidata a un regista dalla comprovata esperienza in lavori di questo stampo e cioè Alessandro Genovesi, rispecchia perfettamente i luoghi comuni indicati in incipit: c’è un Fabio De Luigi marito scombiccherato perennemente sopra le righe, c’è un cast al suo servizio comprendente volti di chiara fama televisiva (Valentina Lodovini, Diana Del Bufalo) e caratteristi in quota Colorado (Antonio Catania), c’è una trama elementare, priva di sensibili colpi di scena, c’è una caratterizzazione deboluccia dei personaggi, compresi quelli principali, c’è un lieto fine telefonato con ampio anticipo. Basta, tutto qui, nessun tentativo di approfondimento psicologico o sociale, nessuna velleità di raccontare la contemporaneità, solo un canovaccio blando – sceneggiatura del regista stesso – e adeguatamente privo di riferimenti ‘sensibili’ su argomenti che potrebbero urtare in qualche modo il pubblico. 2/10.
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