Trama
Zara è una giovane donna yazida che viene rapita e venduta come schiava del sesso a un combattente dell'Isis. Scappata dal suo aguzzino, si unisce a un battaglione di indomite donne che, combattenti provenienti da tutto il mondo, condividono un passato tragico.
Approfondimento
RED SNAKE: IL DRAMMA E LA FORZA DELLE COMBATTENTI CURDE
Diretto e sceneggiato da Caroline Fourest, Red Snake racconta la storia di due giovani ragazze francesi, Kenza e Yaël, che si uniscono a una brigata internazionale che sta combattendo a fianco dei combattenti curdi. La loro strada incrocia presto quella di Zara, una sopravvissuta yazida. Appartenenti a culture e contesti molto diversi ma profondamente unite, le tre "sorelle in armi" guariranno le loro ferite personali scoprendo la loro forza e la la paura che incutono negli avversari.
Con la direzione della fotografia di Stéphane Vallée, la direzione artistica di Fiammetta Venner, i costumi di Emma Bellocq e le musiche di Mathieu Lamboley, Red Snake viene così raccontato dalla regista: "Ho da sempre lavorato nel mondo dei documentari. Era arrivato per me il momento di fare il grande passo e di lavorare al mio primo lungometraggio. Da sempre convinta sostenitrice dell'importanza delle donne nel cinema, mi sono presto trovata a fare una considerazione di fronte alle notizie che tutti i giorni apprendiamo dai giornali e dai telegiornali: nella guerra in Oriente, nel corso della loro esistenza, molte donne sono passate dall'essere vittima di oppressione e schiavitù sessuale per mano degli jihadisti al divenire estremamente potenti. Hanno scalato il potere e hanno preso le armi in mano per vendicarsi dei loro carnefici. Nella storia, mai nessun conflitto ha raggiunto tali risultati: la nascita delle "sorelle in armi", di questo nutrito gruppo di combattenti donne, è frutto diretto di un'evoluzione della mentalità e del femminismo, se vogliamo".
"Il dramma degli Yazidi - ha proseguito la regista - racchiude tutti i drammi del nostro tempo e tutti i temi di cui mi sono occupata da giornalista per più di vent'anni: la questione delle donne e quella del fanatismo. Si tratta di un genocidio molto recente, è avvenuto nell'agosto del 2014 ma per come sono andate le cose ricorda il peggio che si è vissuto a inizio del Novecento. Gli uomini yazidi sono stati tutti uccisi a colpi di arma da fuoco, le donne invece uccise o violentate in gruppo. Le più giovani sono state sequestrate e deportate come schiave sessuali. Alcune sono riuscite a fuggire, altre invece si sono unite alla guerra come soldatesse. Hanno visto altre donne fare lo stesso e hanno voluto seguire il loro esempio, impegnandosi a vendicarsi degli aguzzini. Tale trasformazione, da vittima a carnefice, è il fulcro centrale di Red Snake, un film di guerra al femminile".
"La storia di Zara - ha concluso la Forest - è una sintesi liberamente ispirata da diverse storie e diversi incontri. Molte donne yazide scampate alla morte hanno descritto cosa è successo loro dopo il raid di Sinjar, dai processi di smistamento dopo il sequestro alla vendita come schiave (il valore di una donna cambiava in base all'età o alla verginità), senza tralasciare la violenza di cui erano vittime per mano dei loro diversi aguzzini. Tuttavia, ho voluto che Zara fosse un'artista, in omaggio a Charlie Hebdo (rivista per cui la regista ha lavorato, ndr), e che rispondesse all'orrore con il disegno. In tal modo pensavo di edulcorare un po' la vicenda ma spesso la realtà supera ogni fantasia: in un campo profughi in Iraq ho conosciuto tempo dopo Meriem, una giovane che ha raccontato del genocidio, della deportazione e persino dell'impiccagione di una sopravvissuta, attraverso i suoi dipinti. Oltre a essermi documentata molto sulla vicenda, mi sono recata nel Kurdistan iracheno per ben tre volte e grazie a un amico giornalista che viveva lì, Jérémy André, ho potuto incontrare alcune delle combattenti appartenenti a gruppi diversi. Il nostro aggancio è stata Shahin, una donna yezida che, sopravvissuta al genocidio, aveva portato la madre a vivere tra le montagne. Shahin è morta tempo dopo nel tentativo di salvare una bambina araba a Mosul".
Il cast
A dirigere Red Snake è Caroline Fourest, regista, giornalista e saggista francese. Nata nel 1975 a Aix-en-Provence, si è imposta negli anni Duemila per lo spirito spesso polemico e controverso con cui si è occupata di femminismo, diritti degli omosessuali (non ha mai nascosto il fatto di essere lesbica) e… Vedi tutto
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Commenti (7) vedi tutti
Nonostante le critiche che leggo non siano infondate, si può vedere per tre motivi: l'ambientazione, la protagonista Dilan Gwin e le musiche di Lomboley. Tuttavia gli nego la suffucuenza per una breve ma vergognosa apologia dei crimini americani in Irak.
commento di gherritFilmetto francese di propaganda girato come uno spot pubblicitario con carenze tecniche militari, scene di guerriglia approssimative e superficiali che sfiorano il ridicolo, più che un reparto scelto sembrano un gruppetto di scout armate di AK 47, con grossolane incongruenze nel corso della trama
commento di MaciknightEnfatico, poco approfondito storicamente, confuso e approssimativo nelle scene di scontro a fuoco. Alla trovata gratuita e avvilente del carro blindato "Mad Max" (!) che spunta immotivatamente nel deserto ho abbandonato, per autodifesa, la visione. Voto 3.
commento di genoanoAvrebbe potuto essere un bel film dato l'argomento interessante e il doveroso tributo alle donne combattenti contro l'Isis, ma purtroppo il risultato è scadente, pieno di banalità e luoghi comuni.
commento di corradopTutto giusto, causa condivisibile. Ma i cattivi sono cattivi, le donne sono tutte buone, dov'è la Storia, dov'é la politica? Non ce n'è bisogno ,abbiamo tutti gli stereotipi al posto giusto, la verità è rivelata, non dimostrata. Siamo d'accordo su tutto ma il film è propaganda. Da proiettare in occasione di un congresso di partito.
commento di eit20Per migliaia di anni le guerre sono state combattute sui corpi delle donne - - -
leggi la recensione completa di articolotreFilm bellissimo diretto dalla esordiente Caroline Fourest con un manipolo di bellissime guerrigliere era dai tempi di Salvador e Sotto tiro che non vedevo un film con questa tensione
commento di claudio1959