Regia di Vicente Aranda vedi scheda film
Madrid, anni '50. Trini (Maribel Verdù, Uova d'oro) ama Paco (Jorge Sanz, Belle époque). Lei sgobba dalla mattina alla sera per mettere da parte i soldi che le permetteranno di sposare Paco. Lui è accidioso e parassita, sbarca il lunario saltando da un lavoretto all'altro. Le cose peggiorano quando entra in scena Luisa (Victoria Abril), la vedova che affitta una camera a Paco portandoselo anche a letto. Luisa si ingarbuglia con un debito da 15000 pesetas nei confronti di un malavitoso, Trini si ingelosisce e scopre la tresca. Divorato dai sensi di colpa, Paco sembra scegliere Trini, per poi ucciderla e avere vita breve con Luisa, dal momento che l'epigrafe sul fotogramma finale ci informa che entrambi in galera due giorni più tardi. Tratto da una storia vera, il soggetto di Carlos Perez Merinero, Alvaro Del Amo e Vicente Aranda scava nell'eterno triangolo amoroso mostrando tutta la complessità dei tre protagonisti, con un ventaglio espressivo che va dalla santità ossessiva di Trini (un personaggio che anticipa di anni quello della protagonista de Le onde del destino e che ha certamente un debito con l'Adele Hugo di Truffaut), alla mefistofelica determinazione di Luisa, virago-tentatrice, fino all'insipienza sentimentale di Paco, bussola impazzita nel triangolo delle Bermude dei sentimenti. Victoria Abril si aggiudicò il premio quale miglior attrice al festival di Berlino 1991. Il film vinse quello come miglior film al Myfest "per l'intensità rara che esprime nella passione dei suoi personaggi, per l'eleganza stilistica e la bravura dei protagonisti". In televisione ne circola una copia abbondantemente sforbiciata nelle scene erotiche.
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