Regia di Valeria Parisi vedi scheda film
Sembrerebbe facile realizzare un film-documentario su uno dei migliori musei del mondo: basta presentare i capolavori più famosi, intervistare qualcuno che ricopre funzioni importanti all'interno del complesso museale e magari chiamare un grande attore come Jeremy Irons a raccontarne la storia, ad illustrare il fascino e la magnificenza delle innumerevoli opere esposte. Ma Valeria Parisi ci dimostra che non è affatto così, e per farlo si impegna parecchio: piazza Jeremy Irons in un salone vuoto, spoglio e disadorno, si diverte con luci pseudo-psichedeliche, si lancia in ardite inquadrature e carrellate spesso fuori fuoco, mantiene un ritmo da videoclip, così da inquadrare per solo pochi attimi quadri che meriterebbero una contemplazione molto più prolungata, generando un senso di insoddisfazione nello spettatore, e sbriga in pochissimo tempo dei capolavori che dovrebbero ricevere un risalto molto maggiore, come "Il Trionfo Della Morte" di Pieter Bruegel il Vecchio, insomma vuole metterci del suo, lasciare un'impronta, apporre la firma. Peccato, potevano essere 90 minuti di estasi. 10 al Museo del Prado, 2 alla regista.
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