Regia di Alain Delon vedi scheda film
Passaggio dietro la regia di Alain Delon che poi migliorerà soprattutto con il successivo "Braccato". La sua filmografia all'alba degli anni ottanta stava declinando, e anche se con ancora dei recenti successi alle spalle nel genere d'elezione del poliziesco-polàr e noir, come "Morte di una carogna", e "La Gang del Parigino", stavano anche declinando i migliori registi come Jacques Deray, Henri Verneuil, Georges Lautner, José Giovanni etc. Mentre Melville era morto da quel dì. Non avendo a differenza di Yves Montand un rinnovatore e ottimo direttore di interpreti come Alain Corneau dalla propria parte, Delon pensò bene di passare anche dietro la macchina da presa, dopo tanti film e grandi registi con cui aveva lavorato.
Ma se non difettava di esperienza, come qui invece dimostra di difettare un pò di registro. Il tono scanzonato-artificioso e di investigazione ingarbugliata con accelerazioni violente, rende infatti il film piuttosto falso e di troppo avvertibile "servizio" per il culto di Delon per primo verso sé stesso, a differenza per esempio di come non accadeva grazie alla regia ottimamente calibrata di Lautner, in "Joss il Professionista" dello stesso anno e che fu un grosso successo, dell'eterno rivale-compare Jean-Paul Belmondo.
La Parillaud è gran fica e difatti finirà o era già nel letto di Delon(compare in una breve apparizione attraversando la strada da lontano-tipo Barbra Streisand "in Johnson" per un episodio di "Miami Vice" , e quasi investita dalla Lancia Delta di Delon e Auclair, la già ex-fiamma Mireille Darc, che al "Ehi! Hai deciso di morire?!", risponderà voltandosi con un "Ma vaffanculo!"), però il suo personaggio-cliché della segretaria di detective privato intraprendente in tutti i sensi e appassionata di vecchi noir, è più inesistente e falso che i personaggi degli albi di Dylan Dog[...]
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