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Per la pelle di un poliziotto

Regia di Alain Delon vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Per la pelle di un poliziotto

di John_Nada1975
4 stelle

Passaggio dietro la regia di Alain Delon che poi migliorerà soprattutto con il successivo "Braccato". La sua filmografia all'alba degli anni ottanta stava declinando, e anche se con ancora dei recenti successi alle spalle nel genere d'elezione del poliziesco-polàr e noir, come "Morte di una carogna", e "La Gang del Parigino", stavano anche declinando i migliori registi come Jacques Deray, Henri Verneuil, Georges Lautner, José Giovanni etc. Mentre Melville era morto da quel dì. Non avendo a differenza di Yves Montand un rinnovatore e ottimo direttore di interpreti come Alain Corneau dalla propria parte, Delon pensò bene di passare anche dietro la macchina da presa, dopo tanti film e grandi registi con cui aveva lavorato.

Ma se non difettava di esperienza, come qui invece dimostra di difettare un pò di registro. Il tono scanzonato-artificioso  e di investigazione ingarbugliata con accelerazioni violente, rende infatti il film piuttosto falso e di troppo avvertibile "servizio" per il culto di Delon per primo verso sé stesso, a differenza per esempio di come non accadeva grazie alla regia ottimamente calibrata di Lautner, in "Joss il Professionista" dello stesso anno e che fu un grosso successo, dell'eterno rivale-compare Jean-Paul Belmondo.

La Parillaud è gran fica e difatti finirà o era già nel letto di Delon(compare in una breve apparizione attraversando la strada da lontano-tipo Barbra Streisand "in Johnson" per un episodio di "Miami Vice" , e quasi investita dalla Lancia Delta di Delon e Auclair, la già ex-fiamma Mireille Darc, che al "Ehi! Hai deciso di morire?!", risponderà voltandosi con un "Ma vaffanculo!"), però il suo personaggio-cliché della segretaria di detective privato intraprendente in tutti i sensi e appassionata di vecchi noir, è più inesistente e falso che i personaggi degli albi di Dylan Dog[...] 

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