Regia di Juan Josè Campanella vedi scheda film
Una spassosa commedia nera che racconta di come la terza età a volte sia la fucina di ingegno ed inventiva nel risolvere i problemi grazie all'esperienza maturata. Se poi, come in questo caso, parliamo di quattro attori consumati, la loro ultima interpretazione sarà anche la migliore della loro vita perchè ancorata alla vita reale
E' una piacevole sorpresa questo film ispanico/argentino del 2019 che racconta di un gruppo di quattro, tra ex attori e registi (a suo tempo vincitori anche di un Oscar) del cinema che fu, rinchiusi in una sorta di dorato autoisolamento, alla fine della loro carriera, nei meandri di una villa sperduta e decadente ma non priva di comodità (tra cui un magnifico tavolo da biliardo, occupazione principale delle loro giornate). Quando un giovane e rampante agente immobiliare, ed una non meno agguerrita notaio vi metteranno sopra gli occhi per realizzare una importante speculazione edilizia, per i quattro "vecchietti" sarà il momento di dare il meglio di sè in termini di inventiva (ma anche, e soprattutto, di perfidia). L'abilità del regista sta tutta nel trasformare quella che poteva essere a tutti gli effetti una commedia carina ma prevedibile in un gioco di incastri con un finale convulso e paradossale alla "Parasite", dove le carte vengono per l'ennesima volta rimescolate regalandoci un poker d'assi, proprio come i quattro diabolici ottuagenari alla loro interpretazione scenica più importante della vita. Anche l'Oscar, fisicamento inteso come statuetta, diventa così il più efficace dei copri contundenti, in un film che è un autentico spasso.
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