Regia di J.D. Dillard vedi scheda film
Una ragazza naufragata su un'isola deserta si trova alle prese con un mostro che la notte va a caccia di carne umana.
È un film che se non altro ha il merito dell'originalità dell'ambientazione e del soggetto. Per il resto, tutta la parte della vita solitaria della ragazza sull'isola e quella horror sono ben fatte: non ci si annoia e la tensione è ben costruita, nonostante il luogo limitato e poco variegato, per così dire.
Dove il film è un po' debole, invece, è nelle parti drammatiche di interazione tra i personaggi e di dialoghi (non molte per la verità). Qui tira un po' di aria da serie televisiva: i dialoghi e la recitazione sono convenzionali, e si vede che il regista lavora col pilota automatico. Si accenna anche vagamente alla vita precedente al naufragio, ma non sono spunti interessanti.
Comunque, proprio per il fatto che la maggior parte della vicenda è costituito dalla tenzone tra la ragazza e il mostro, il film vanta, secondo me, un bilancio positivo.
Il fatto, poi, che le spiegazioni siano poche (l'origine del mostro, il buco nero...) aggiungono fascino al film, forse perché sollecita ciascuno di noi a darne di proprie. Superfluo sottolineare che il buco nero può stimolare con frutto la nostra fantasia e le nostre suggestioni...
Mi è anche piaciuto il non mostrare troppo, lasciando qualcosa alla nostra immaginazione, e l'assenza di inutili particolari truculenti, che sembrano essere il cartellino d'ordinanza dell'horror contemporaneo.
L'attrice protagonista se la cava benino; sono più di maniera, invece, gli altri.
A chi piace la tensione indistinta, il senso di minaccia e di mistero, s'accomodi.
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