Regia di Kirill Mikhanovsky vedi scheda film
Il film parte col piede giusto, con una prima parte scoppiettante, vibrante di ritmo e di gag spassose. Poi purtroppo il regista si perde per strada con una seconda parte inutile e del tutto fuori fuoco. Peccato
72 Festival de Cannes
2019 QUINZAINE DES REALISATEURS
Il film del russo-americano Kiril Mikhanovsky parte col piede giusto, con una prima parte scoppiettante in cui segue le peripezie del giovane Vic , autista di origine russa, autista di un pullmino incaricato di trasportare alle loro destinazioni persone disabili con difficoltà di deambulazione, per le strade di Milwaukee. Obbligato da una scombiccherata brigata di anziani immigrati russi ad accompagnarli al funerale di una connazionale, il film inanella gag esilaranti, mentre sfreccia sulle strade bloccate da manifestazioni di protesta, tra le chiamate del principale infuriato per i ritardi, le rimostranze dei clienti in carrozzina e le pazziate del folcloristico gruppo, a cui di aggrega il nipote caciarone della defunta. Se in questa prima parte il ritmo ed il divertimento innalzano il livello, poi purtroppo il regista si perde per strada in una parte conclusiva eccessivamente lunga e del tutto fuori fuoco, inserendo nella trama pure la storia della famiglia afroamericana della passeggera disabile. In questa sezione il ritmo rallenta, la narrazione di sfilaccia e si perde in brio, ed il buon inizio tracolla nella noia. Peccato.
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