Regia di Kirill Mikhanovsky vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 72 - QUINZAINE DES RÉALISATEURS Il giovane Vic, di origine russa ma nativo di Milwaukee, fa l'autista di un furgone adibito al trasporto di disabili, ha una passione innata per i dischi in vinile, e scandisce le sue giornate con la frenesia che ogni paziente abituale gli ostenta con la tranquilla impudenza legata ognuno ad ogni patologia che li affligge e caratterizza, sia essa un grave handicap fisico, sia una conseguenza della demenza senile che affligge alcuni di essi.
La mattina di cui il film sceglie di renderci fa partecipi, se non addirittura complici, inizia nel più caotico dei modi, quando, accumulato già di suo un bel ritardo rispetto alla concitata tabella di marcia, il ragazzo, che deve arrivare in tempo a prendere altri disabili, si prodiga a trasportare un gruppo eccentrico di anziani russi amici del nonno arteriosclerotico e maniaco di cucina, impossibitati a raggiungere in tempo il luogo prescelto per un funerale.
Alcuni blocchi stradali resi necessari da una manifestazione in corso, e il voler accontentare la richiesta di una giovane bella disabile di colore malata di SLA, faranno precipitare ancor di più la già ingestibile situazione, tra tamponamenti in corsa e altre buffe o tragicomiche situazioni a scandire una folle giornata di pura frenesia e delirio. Ma il bello della libertà, anche a favore di chi ha difficoltà a farla valere per problematiche personali di locomozione o affini, è quello di riuscire ad esercitarla secondo un proprio legittimo arbitrio.
Il quinto film del regista russo Kirill Mikhanovski parte a razzo, scoppiettante e pieno di verve ad un ritmo sfrenato che convince. Poi la storia procede per accumuli esagerati che la sceneggiatura non riesce più bene a sostenere con la lucidità di un percorso riuscito almeno fino al momento - a tratti esilarante - del funerale. Peccato tutta questa incontenibile necessità di accumulo mal gestita, perché il film, a tratti arguto e brillante, oltre che socialmente impegnato in un preciso discorso a favore delle disabilitare e di un welfare che sappia davvero dare assistenza concreta, avrebbe meritato di più.
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