Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Claudio e Cesare, fratellastri, sono entrambi innamorati di Elena. Lei preferirebbe il secondo, che però si fa da parte quando capisce che anche il primo ha interessi verso la ragazza; scoppia la prima guerra mondiale e Cesare eroicamente va a combattere, mentre Claudio da vero vigliacco cerca di svicolare. Elena parte però come crocerossina, così anche Claudio finisce per arruolarsi. Alla fine della guerra torneranno solo questi ultimi due.
Tanti (tutti?) melodrammi si somigliano, negli anni Cinquanta in cui il genere venne rispolverato e portato a livelli nazionalpopolari inserendo cantanti famosi attorno a cui venivano ricamate storielle pretestuose; questo La canzone del destino (1957) ricalca però in vari punti la trama della Canzone proibita diretta l’anno precedente da Flavio Calzavara e con protagonista lo stesso Claudio Villa. Cambia la guerra: qui è la prima mondiale, là era la seconda, ma bene o male la trama procede su binari assolutamente simili. Marino Girolami figura anche come sceneggiatore di questo film, insieme a Guglielmo Santangelo, Oreste Biancoli e Roberto Gianviti; artigiano specializzato in produzioncine alimentari a basso costo e altrettanto semplici in termini di impegno (nel venire confezionate come nell’essere fruite), il Nostro fa il doveroso compitino che la situazione richiede, unendo insieme scenette sentimentali e musicali con qualche intermezzo ironico, fino al necessario lieto fine (abbastanza insensato, se vogliamo, ma pazienza in fin dei conti). Milly Vitale, Titina De Filippo, Carlo Delle Piane, Marco Guglielmi, Carlo Campanini, Dante Maggio ed Enzo Garinei sono gli altri interpreti principali della pellicola: mestiere e nulla più. 2,5/10.
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