Regia di Lulu Wang vedi scheda film
Tratto da una bugia vera.
Billi è una trentenne nata in Cina, ma vissuta fin da piccola in America. Della Cina i ricordi migliori risalgono al tempo trascorso con la Nonna paterna, che ora sembra non stia molto bene.
La famiglia, molto preoccupata, si mobilita per tornare in Cina, ma per non far capire il motivo di questo improvviso viaggio (non vogliono che la Nonna sappia delle sue condizioni) organizzano in fretta e furia il matrimonio del cugino di Billi ...
Lulu Wang sa dipingere con una sensibilità tutta femminile, delicata e attenta, tutte le sfaccettature di una situazione con note tragi-comiche, giocando sul contrasto fra le preoccupazioni dei familiari per la Nonna e l'entusiasmo dell'anziana per il matrimonio del nipote , che ovviamente in pieno stile matriarcale vuole organizzare (affaticandosi) in prima persona.
E' il momento per far emergere le differenze culturali fra Oriente e Occidente: due mondi e due visioni della vita: quella basata sulla responsabilità individuale e sull'auto-determinazione personale versus quella che contempla ogni singola entità in un organismo sociale e familiare più complesso, dove le decisioni dell'uno hanno sempre ricadute sugli altri.
E nel gioco del dire e del non dire (la prima non verità la declama la Nonna all'inizio del film, quando pur trovandosi in ospedale, finge di essere a casa), si inserisce anche la situazione di Billi: una di quelle persone a cavallo di due culture, ciascuna delle quali non le rappresenta e che pure ormai fanno parte indissolubilmente di esse.
E intanto si raggiunge un'età in cui i sogni adolescenziali cominciano a non sembrare più accessibili, ma è ancora troppo presto per dichiarare fallimento.
Piacevole e sincero scorre via fino ai titoli di coda, con tanta Italia nella colonna sonora.
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