Regia di Lulu Wang vedi scheda film
Ho sempre considerato la bugia come un atto ignobile. sarà che, fin da bambina, sono stata istruita a non dirne, che questa abitudine (piuttosto lesionista per i tempi che corrono oggi direi) me la porto addosso ancora adesso anche se, ho imparato quantomeno ad omettere, se non a mentire.
Così, quando alla scorsa Festa del Cinema di Roma, sono andata a vedere The Farewell, dopo che tutti i colleghi che lo avevano visto ne parlavano con fervore entusiasta, mi portavo stampata in faccia un'espressione mista tra incredulità (che il film potesse essere davvero così bello come tutti dicevano) e disapprovazione (come potrebbe mai essere buona una bugia? Farewell - sta appunto ad indicare la cosidetta bugia buona) che invece, quasi da subito si è tramutata in un sorriso triste che viene da dentro.
Lulu Wang confeziona un film equilibrato tra ironia e dramma, si piange e si ride in egual misura e grazie al racconto di una storia uguale ad una qualsiasi di quelle che si possono sentire in giro, garantisce allo spettatore quella familiarità concreta che lo rende partecipe della narrazione, come se fosse uno dei protagonisti.
Non fosse per quella sorta di prevedibilità che sembra avvolgerne l'intera durata, si potrebbe considerare una pellicola eccellente. Per quanto considerabile fuori dalla norma, per il modo in cui tratta dei temi delicati e comuni, non possiede quel guizzo in più capace di renderlo indimenticabile.
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