FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - SELEZIONE UFFICIALE
"Tratto da una bugia vera", è il motto simpatico e anche un pò civettuolo che campeggia prima dei titoli di testa.
Billi è una ragazza nata in Cina ma cresciuta negli States, che, dopo aver vissuto in segreto la delusione di non essere stata mmessa all'università dei propri progetti più ambiti, si convince a tornare nella natia città di Changchun quando apprende che la amata nonna soffre di una malattia terminale che non le lascia molto futuro.
Lo sgomento ed il dolore della giovane aumentano ulteriormente quando ella, ormai di fatto americana e di spirito occidentale, scopre che la vera natura della malattia è completamente celata alla interessata, seguendo la prassi che vuole risparmiare il dolore della cruda realtà al sofferente, mediante la gestione di un segreto che vine in qualche modo (di fatto anche piuttosto discutibile) riversato sui parenti e cari che si accollano l'ufficialità della brutta notizia, in qualche modo pensando di alleviare la reale sofferenza del malato.
In loco la ragazza avrà modo di rappresentare le proprie perplessità riguardo alla questione, e quelle accresciute derivanti da un matrimonio organizzato pressoché per l'occasione, in modo da assicurare ancora qualche momento di serenità alla malata.
Diretto con verve e brio dalla ex pianista classica ed ora regista Lulu Wang, The farewell riesce ad affrontare con tatto e sensibilità argomenti scottanti che presentano anche pesanti retroscena dal punto di vista della morale. Il tutto mantenendo una certa leggerezza tipica della commedia più sofisticata e piuttosto brillantemente scritta ed organizzata.
Valido anche l'appeal che si crea a livello di squadra tra gli attori, ove emerge, più per la centralità di ruolo che per validità di interpretazione, la prova da protagonista di Awkwafina, rapper molto a suo agio in una parte che la vede in primissimo piano.
Si nota qua e là un certo compiacimento sin troppo forzato nella descrizione accurata e sin folkloristica di situazioni e sentimenti, ma il film, acclamato a gran voce già al Sundance 2019, possiede un carattere forte che ricorda le brillanti commedie giovanili di Ang Lee, oltre ad un tenace ed accattivante piglio narrativo in grado di provocare tra il pubblico un contagioso ed irresistibile effetto mix che spazia tra entusiasmo e calorosa, un pò succube affezione.
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