Trama
A 12 anni, Otis comincia a lavorare nel mondo della televisione sotto la custodia del padre. Quando non è sul set, Otis trascorre le sue giornate in un motel ai confini della città con il genitore e i suoi metodi abusivi.
Approfondimento
HONEY BOY: SHIA LABEOUF RIPERCORRE LA SUA DIFFICILE INFANZIA
Diretto da Alma Har'el e sceneggiato da Shia LaBeouf, Honey Boy ripercorre la burrascosa infanzia e le prime fasi dell'età adulta di Otis, un giovane attore che fatica a riconciliarsi con il padre James, alcolizzato clown da rodeo e criminale.
Con la direzione della fotografia di Natasha Braier, le scenografie di Jc Molina, i costumi di Natalie O'Brien e le musiche di Alex Somers, Honey Boy si basa sull'esperienza autobiografica dell'attore Shia LaBeouf, attore cresciuto sotto gli occhi del pubblico. Recitando da quando aveva 10 anni, LaBeouf è divenuto famoso in mezzo mondo a soli 14 anni grazie al successo della sitcom Even Stevens, targata Disney Channel. Già a vent'anni, è entrato a far parte dell'universo delle grandi star di Hollywood rivelandosi come uno dei giovani attori più ricercati dallo star system. Con un curriculum che vanta blockbuster come Transformers ma anche opere d'autore come Nymphomaniac, LaBeouf ha rischiato di vedere la sua stella oscurarsi a causa di alcuni bizzarri comportamenti che nel 2017 facevano pensare a quella sorta di maledizione che solitamente colpisce chi è stato attore da bambino. Fortunatamente, una condanna del tribunale lo ha riportato in carreggiata, trasformandolo in sceneggiatore. Su consiglio del suo terapeuta, ha cominciato a scrivere della sua travagliata infanzia e, in particolare, del difficile rapporto con il padre, fatto di incomprensioni, competizione, traumi e amore indistruttibile. Ha dichiarato lo stesso: "La sceneggiatura di Honey Boy è nata quasi per caso, in un momento specifico della mia vita. Non si tratta di qualcosa a cui io abbia mai pensato o che ritenevo necessario fare. Ma sono stato costretto a confrontarmi con il mio passato e la scrittura si è rivelata una parte fondamentale della mia terapia: grazie a essa, sono risalito alla fonte dei miei demoni personali e li ho affrontati in maniera costruttiva. Una volta pronta, ho mandato la sceneggiatura alla mia amica e collaboratrice Alma Har'el ed è stata lei a volerne fare un film".
Il cast
A dirigere Honey Boy è Alma Har'el, regista e produttrice statunitense ma di origine israeliana. Nata nel 1976 in Israele, la Har'el ha mosso i primi passi nel mondo della pubblicità e dei videoclip musicali prima di affermarsi come documentarista, grazie a Bombay Beach e LoveTrue, due opere in cui rende labili i… Vedi tutto
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Commenti (4) vedi tutti
Non tutto fila liscio,dialoghi alla lunga un po' ripetitivi e un po' di flashback ...di troppo.A me non e' piaciuto,ma non mi sento di bocciarlo del tutto,a qualcuno potra' piacere.
commento di ezioUn buon prodotto di "taglia" medio alta come tanti ne sforna l'industria cinematografica statunitense. Buone le prove attoriali e molto bene Alma Har'el in cabina di regia. L'ambientazione è quella tipica amerikana: degradata e violenta.
commento di bombo1Shia LaBeouf ci fa conoscere il bimbo contenuto nel "cattivo ragazzo", una seduta autoterapeutica girata con piglio sincero e schietto, dove egli fa pace coi suoi demoni interiori.
leggi la recensione completa di GIMON 82Shia Laboeuf si danna l'anima e insieme al bravissimo giovane interprete Noah Jupe tengono in piedi questo film, che però è gravato da una sceneggiatura con dialoghi spesso troppo ostentatamente teatrali. ciò fa perdere pregnanza alla narrazione, sacrificandone soprattutto la genuinità e l'emozione.
commento di giovenosta