Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Il giovane, capitano, ebreo, Alfred Dreyfus viene accusato di essere una spia, degradato e condannato all'ergastolo sull'Isola del Diavolo. Quando Georges Picquart viene promosso alla direzione dell'unità di controspionaggio militare, scopre che la spia è ancora in azione e che Dreyfus non è colpevole. Cercherà in ogni modo di scoprire la verità anche a costo del suo onore e della sua vita.
Ispirandosi all’omonimo romanzo di Robert Harris, anche sceneggiatore della pellicola, Roman Polanski dirige un thriller militare dalle oscillazioni politiche. La cronaca di fatti realmente accaduti che misero in discussione l’integrità morale, e non solo, dell’esercito francese accusato di razzismo e corruzione.
La narrazione è ben equilibrata e pur non avendo scene d’azione e risultando alquanto lenta, descrive bene i fatti accaduti, cospargendo la pellicola dei guizzi necessari per intrattenere, almeno in parte, lo spettatore. Per quanto ben raccontata e rappresentata, resta comunque una storia con poca attrattiva e questo ne condiziona inevitabilmente l’esito finale; pur vantando due interpretazioni intense, quelle di Jean Dujardin, Louis Garrel, rispettivamente Picquart e Dreyfus, capaci di incarnare la fierezza e l’orgoglio di indossare una divisa, rappresentando adeguatamente l’epoca in cui sono ambientati i fatti.
J’accuse, questo il suggestivo titolo originale della pellicola, che si ispira all’articolo comparso sul quotidiano L’Aurore, scritto da Emile Zola, schieratosi apertamente a favore dell’innocenza di Dreyfus e dell’integrità di Picquart, ad un certo punto messa in dubbio per celare le mancanze dell’esercito francese, è una pellicola di spessore che potrà trovare discordanze nel personale gusto di chi si approccia ad essa ma è indubbiamente un prodotto di qualità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta