Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Le fake news esistevano già più di cent' anni fa ...
Nella Francia di fine Ottocento un celebre caso di spionaggio militare divide l' opinione pubblica , scatenando episodi di nazionalismo e di antisemitismo ... Superata la soglia degli ottantacinque anni , Roman Polanski ( facendosi aiutare dal romanziere Robert Harris ) torna alla ribalta con quest' opera , un film di stampo molto classico che prova a riassumere in maniera sobria ed asciutta lo scandalo Dreyfus . Con una regia senza orpelli , piena di rigore formale ed attentissima ad una precisa messa in scena degli eventi grazie all' eccellente ricostruzione storica ed ambientale , Polanski mette al centro dell' azione il colonnello Picquart , raro esempio di correttezza morale in un mondo , quello militare , che antepone a tutto la Ragion di Stato e l' Onore dell' Esercito .
Il film non punta sul facile sensazionalismo all' americana e , nonostante ciò ed una certa pesantezza , ottiene l' attenzione dello spettatore , risultando appassionante . Il caso Dreyfus è una vicenda nota a quasi tutti , ma solo a grandi linee , in realtà è stato molto più complesso e lungo , andando avanti per oltre dieci anni . Per questo il limite maggiore di questa pellicola mi appare una certa confusione nella seconda parte , dovuta a diversi salti temporali che si raccordano a fatica , anche per il susseguirsi ( non ben spiegato ) dei vari processi che si sovrappongono . Ineccepibile invece il comparto attoriale , con un bravissimo Jean Dujardin protagonista assoluto e volti perfetti per tutte le figure che gli ruotano attorno , tra le quali si fa apprezzare quella quasi bovina di Gregory Gadebois . Complessivamente rimane un bel film , quasi da 8 .
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