Regia di Giorgio Pasotti vedi scheda film
Un prete di montagna accoglie disperati; fra di essi si aggiunge un detenuto fascista condannato ai lavori socialmente utili. Il nuovo arrivato si fa subito terra bruciata attorno, riuscendo persino a far vacillare la fede del sacerdote.
Lati positivi: Abbi fede è un film confezionato in maniera assolutamente convincente, con un cast non disprezzabile e una regia sufficientemente solida – cosa tutt’altro che scontata visto che per l’attore Giorgio Pasotti, al netto di una co-regia con Matteo Bini nel 2014 (Io, Arlecchino), si tratta dell’opera prima dietro la macchina da presa. Lati negativi: la delusione è grande, per essere un remake, tralasciando per un attimo che il film originale, Le mele di Adamo (Anders Thomas Jensen, 2005) è probabilmente la pellicola più bella del ventunesimo secolo fino a questo momento. Se quindi l’obiettivo di partenza era piuttosto arduo da raggiungere, le attese sono state pesantemente tradite da un’atmosfera di commedi(ol)a italiana che stona nel contesto e stravolge le intenzioni dell’opera svedese da cui questo lavoro è tratto. Nella sceneggiatura di Federico Baccomo e del regista (che si ritaglia anche un ruolo da protagonista) c’è qualche macchiettismo di troppo rispetto a Le mele di Adamo, fors’anche perché il senso dello humor (nero) scandinavo non è facilmente traducibile per il pubblico italiano. Se Pasotti regge dignitosamente al confronto con Mads Mikkelsen che era il prete del film di Jensen, altrettanto non si può dire di Claudio Amendola – pur bravo, non è certo una sorpresa – nel ruolo che fu precedentemente di Ulrich Thomsen; in particine minori troviamo poi Roberto Nobile, Robert Palfrader e Aram Kian. 3,5/10.
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